ARANCIA DI RIBERA DOP, VOLANO LE VENDITE DI PARLAPIANO: +30%

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Prosegue con il segno più che positivo la stagione agrummicola di Parlapiano Fruit. L’azienda siciliana, che conferma la propria leadership nella commercializzazione dell’Arancia di Ribera D.O.P, segna un incremento di vendite di quasi il 30% rispetto alla scorsa stagione. Ad affermarlo al Corriere Ortofrutticolo è Paolo Parlapiano (nella foto), responsabile commerciale dell’impresa isolana, certificata IFS, GLOBAL GAP (GRASP) e BIO.

“Il risultato raggiunto – spiega Parlapiano – è frutto di un lavoro improntato alla qualità e a servizio dei consumatori più esigenti. Non a caso, durante l’ultima campagna agrumicola l’azienda ha rappresentato più del 60% delle vendite dell’Arancia di Ribera DOP, con circa 5 milioni di kg di produzione certificata (dati ufficiali Mipaaf)”.

Lo stabilimento del gruppo è dotato di nuove e importanti tecnologie per la selezione dei frutti, che non avviene più manualmente ma elettronicamente attraverso l’utilizzo di un software intelligente, che tramite telecamere riesce ad analizzare e classificare le arance, garantendo un rilevamento accurato dei difetti ed una cernita ottimale, riuscendo ad incrementare la classificazione delle imperfezioni fino a livelli mai raggiunti nel settore.

L’Arancia di Ribera DOP, ricordano ancora da Parlapiano Fruit, è a polpa bionda, facile da sbucciare, senza semi, dolce e piacevolmente croccante grazie al perfetto equilibrio tra la parte morbida e fibrosa, si presta a essere consumata sia come frutta fresca, che spremuta, grazie alla sua elevata succosità, costituisce la fonte principale di vitamina C, antiossidante naturale che contribuisce al potenziamento del sistema immunitario. È indicata nelle preparazioni gastronomiche, dall’antipasto al dessert, in quanto la buccia non subisce nessun trattamento post-raccolta ed è pertanto edibile (cioè commestibile). Viene soltanto lavata con acqua potabile e asciugata prima del confezionamento. “Tra le sue caratteristiche distintive, spicca sicuramente la consistenza della polpa, tale che le vescicole di succo si dissolvono in bocca non lasciando residui membranosi, per cui quando la si mangia si ha quasi la sensazione di berla”.

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