APOFRUIT STRINGE NUOVI ACCORDI SU MELE A CLUB. LINEA “BUONINSIEME” DA TUTTO ESAURITO

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Al Macfrut 2018 Apofruit ha presentato la nuova linea Buoninsieme firmata Solarelli. Una proposta innovativa nata dalla partnership con il caseificio forlivese ‘L’Antica Cascina’, dall’alto contenuto di servizio e composta di 5 referenze ready to eat di frutta e verdura (mela, pera, fragola, uva e verdure miste) abbinate a diversi formaggi del territorio (Cacio Romagnolo, Vero Formaggio Scoparolo, Capretta, Formaggio delle Antiche Fosse, Squacquerone). Delle novità, e non solo, abbiamo parlato con il direttore di Apofruit Ilenio Bastoni (nella foto).

Qual è la prima risposta del mercato al lancio della nuova linea?

“Crediamo molto nel successo della linea Buoninsieme e l’interesse riscontrato in questi giorni ce lo conferma. Con i soli contatti avuti in fiera abbiamo già piazzato quasi tutte le 200 mila vaschette pianificate per il primo anno. Il follow up previsto – dichiara Bastoni – seguirà la stagionalità dei nostri prodotti rispetto a cui verrà studiato e proposto il miglior abbinamento con uno dei formaggi L’Antica Cascina”.

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Un avvio promettente che sembra replicare l’ottima partenza del progetto ‘Chicche di Natura’, lanciate lo scorso anno proprio a Rimini…

“Siamo orgogliosi del successo ottenuto dalle ‘Chicche di Natura’. Dopo 12 mesi abbiamo messo a dimora circa 20 di ettari di lamponi della varietà Adelita, 7-8 ettari di mirtillo, mentre siamo ancora in fase di test per le more. La finestra produttiva per i lamponi copre l’intero anno grazie ai campi in Basilicata e Campania e per i mirtilli possiamo contare anche sul raccolto laziale. Nel prossimo futuro prevediamo di raddoppiare le estensioni produttive di lamponi e mirtilli e ci auguriamo di individuare la varietà di more più idonea ad affermarsi sul mercato con un differenziale importante rispetto ai prodotti standard, grazie a qualità organolettiche elevate e costanti oltre che alla buona shelf life”.

Dunque l’intenzione è continuare ad investire al Sud nonostante le difficoltà talvolta riscontrate. Il riferimento è all’incendio del mese scorso allo stabilimento di Scansano Ionico (leggi news). Ci sono novità a riguardo?

“Al momento le indagini sono ancora in corso ma gli inquirenti si sono concentrati su una sola pista. Fortunatamente i danni sono stati limitati poiché il rogo si è sviluppato in un’area distaccata del magazzino. Non è stato un episodio facile da metabolizzare ma auspico in una risoluzione rapida delle ricerche. A differenza di quanto accaduto tra il 2008 e il 2009, quando si verificò una serie di episodi simili nella zona, ad oggi, salvo quello avvenuto a 7 giorni di distanza dal nostro, non ci sono stati altri roghi. Questo ci induce a pensare che le indagini stiano seguendo la giusta direzione e il diverso atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto a dieci anni fa ci fa davvero ben sperare. Inoltre mi sento di ringraziare tutti i dipendenti e i soci che si sono adoperati immediatamente per contenere i danni”.

Tornando al Gruppo Apofruit, come è stato il 2017 per la cooperativa romagnola? Ci sono novità per il futuro?

“Il 2017 è stato un anno tra alti e bassi; nonostante ciò il bilancio è più che positivo. Il fatturato finale ha raggiunto i 320 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto ai 290 milioni dell’anno precedente. Al momento abbiamo molti progetti in campo, in particolare rispetto all’acquisizione di nuove varietà club che pensiamo possano rappresentare il giusto compromesso per garantire un’offerta di qualità al mercato e salvaguardare il reddito dei nostri soci. Mi riferisco alla licenza in esclusiva per l’Italia ottenuta per la produzione e la distribuzione della mela Regal’You® e all’accordo di partnership con Starfruits per la commercializzazione della mela Joya®. Ma non solo, l’innovazione varietale toccherà tutte le nostre principali tipologie di prodotto. Infine, particolare attenzione verrà riservata al biologico, che rappresenta ormai il 30% dell’intero giro d’affari di Apofruit con un fatturato nell’intorno dei 100 milioni di euro”.

Chiara Brandi

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