APOFRUIT, INIZIO D’ANNO SPRINT. NUOVA SPINTA SU ESTERO, BIO, BERRIES ED E-COMMERCE

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Spingere ancora sull’estero, specialmente sul Far East (ma non solo) e investire ulteriormente su piccoli frutti e biologico, oltre che sull’e-commerce. Sono solo alcuni degli obiettivi che il gruppo Apofruit si è prefissato per questo 2018. E i riscontri ottenuti già in questo primo scorcio d’anno sembrano dargli ragione. “A gennaio abbiamo registrato un aumento importante del segmento bio, che si è affiancato alla crescita generale del gruppo”, sottolinea Ilenio Bastoni (nella foto), direttore generale di Apofruit. Il colosso ortofrutticolo con sede a Cesena ha chiuso il 2017 con un consolidamento dei volumi e un incremento del giro d’affari che si dovrebbe sfondare il muro dei 300 milioni di euro (il 2016 si era chiuso con 293 milioni di fatturato).

“Il 2018 è iniziato molto bene anche con i prodotti invernali, specialmente con kiwi e mele, sia in Italia che all’estero grazie a quotazioni più che soddisfacenti che hanno consentito di sviluppare un fatturato importante”, precisa Bastoni.

Lo scorso anno non sono cresciute solo le vendite del convenzionale ma anche le performances delle filiali estere in Spagna e Francia di Canova, l’azienda del gruppo specializzata nel biologico attraverso i prodotti a marchio Almaverde Bio.

“Grandi soddisfazioni sono giunte anche dal comparto dei piccoli frutti – spiega il direttore di Apofruit. Nella stagione 2017-2018 abbiamo quintuplicato le aree destinate alla coltivazione di berries, specialmente lamponi e mirtilli. Ma svilupperemo anche altre referenze, a partire da more e mini kiwi”. Il tutto sotto la regia di Mediterraneo Group, il network di imprese nato con l’obiettivo di valorizzare le produzioni dei partner di Apofruit.

Rimane rilevante – e non poteva essere altrimenti – l’attenzione sull’estero, con una spinta particolare su Medio ed Estremo Oriente. “Nell’area mediorientale – con principale destinazione Dubai – abbiamo raddoppiato i volumi inviati con carichi di ortofrutta quattro volte alla settimana”. In esportazione Apofruit sta investendo molto sul trasporto aereo di frutta e ortaggi, in cui è leader a livello nazionale, pur sfruttando anche le spedizioni marittime. “Tuttavia – sottolinea Bastoni – crediamo che il trasporto ferroviario rappresenti una grande opportunità, soprattutto in termini di abbattimento dei tempi. Per arrivare in Cina per esempio via rotaia ci si impiegherebbe tra i 15 e i 20 giorni, contro i 30-40 giorni in nave.

Sul fronte e-commerce “prosegue la collaborazione con Fruttaweb – afferma Bastoni – ma stiamo lavorando alacremente per aumentare le vendite on line anche in Asia attraverso partnership con importatori locali”. Il futuro passa anche da qui.

Emanuele Zanini

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