Sara una partenza al di sotto delle attese quella delle drupacee in Andalusia. A sostenerlo è Asociafruit, associazione dei produttori ed esportatori di frutta e verdura dell’Andalusia ed Estremadura, secondo cui tra la seconda metà di aprile e la prima settimana di maggio i volumi saranno almeno la metà di quelli previsti inizialmente.
Secondo Asociafruit, che rappresenta l’80% della produzione di frutta a nocciolo nella regione, il calo della produzione permetterà di mantenere i prezzi su livelli elevati almeno nella fase iniziale della campagna, anche se l’andamento successivo dipenderà dalle condizioni atmosferiche.
Come sottolinea Fepex, l’associaizone degli esportatori spagnoli, le gelate invernali, infatti, hanno colpito le province di Cordoba e Siviglia dove sono state danneggiate le varietà più precoci. Fortunatamente però, altre province, come ad esempio Huelva, non sono state colpite.
Inoltre, secondo il presidente del settore della frutta a nocciolo di Asociafruit, Javier Rubiols, la siccità quest’anno non avrà un impatto significativo. Il settore agricolo andaluso spera in un andamento positivo della stagione tale da riuscire a recuperare le perdite subite durante lo scorso anno a causa della crisi dell’E.coli e del crollo dei prezzi al di sotto dei costi di produzione per oltre il 40% della durata dell’intera campagna.
In generale, negli ultimi anni, il comparto della frutta a nocciolo ha subito una contrazione sia in termini di superfici coltivate sia di produzione.
Secondo i dati di Asociafruit, gli ettari dedicati alla coltivazione di pesche, nettarine e prugne sono passati dai 5.500 del 2007 ai 2.008 ettari quest’anno, con un calo del 43%, mentre la produzione totale è passata dalle 110.000 tonnellate del 2007 alle circa 52.000 tonnellate del 2012, a causa principalmente della perdita di competitività dovuta agli elevati costi di produzione.
