ALLUVIONE, RACCOLTI CANCELLATI: “FRUTTETI DA RIPIANTARE, FERMI PER 5 ANNI”

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La Romagna e il mondo dell’ortofrutta sono in ginocchio. Buona parte delle aziende che lavorano nel settore ortofrutticolo romagnolo, che conta oltre ventimila addetti considerando anche l’indotto, è a rischio.

“Comparto da riprogettare”

Dopo la siccità e le gelate dei mesi scorsi è arrivata la mazzata finale con un’alluvione senza precedenti, anticipata dalle inondazioni della prima settimana di maggio. Per Nicola Dalmonte, faentino, presidente di Coldiretti Ravenna e del Cer, Canale Emiliano Romagnolo (struttura determinante per l’irrigazione di oltre 200 mila terreni finiti in gran parte sott’acqua), “ci sarà da riprogettare un intero comparto”. Decine di migliaia di ettari di frutta e ortaggi sono distrutti, proprio il CER sta esondando nel momento in cui scriviamo. “Questo – spiega Dalmonte a Il Messaggero – è il danno minore, anche se si rischia già di far chiudere tante aziende. Il peggio è che gran parte dei frutteti (pesche, albicocche, kiwi, susine), saranno da ripiantare, perché gli alberi sono sott’acqua da troppo tempo”. L’asfissia radicale non perdona. “Perché i nuovi impianti tornino produttivi servono almeno 5 anni: un disastro epocale assolutamente imprevedibile che attacca tutta la filiera della Fruit Valley che comprende anche le aziende conserviere e della trasformazione. Ergo: migliaia di aziende agricole che rischiano di rimanere senza reddito per anni e spese da sostenere. “Senza aiuti statali sarà impossibile rimettersi in piedi”.

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