ALLUVIONE, CONFAGRI: “IN ROMAGNA SITUAZIONE TRAGICA. TRA FORLÌ E RIMINI DANNI PER OLTRE 1,5 MILIARDI”

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La Romagna è sott’acqua con i principali corsi d’acqua ancora in fase di piena ed esondazione. Le aree agricole adiacenti ai principali corsi d’acqua sono state sommerse, ma gli allagamenti riguardano migliaia di ettari coltivati tra le province di Forlì-Cesena e di Rimini, oltre che allevamenti e problemi sulle infrastrutture (capannoni, magazzini, strade poderali, canali, fossati…).
Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini sta effettuando una ricognizione con gli associati sul territorio e la situazione è davvero tragica. “La priorità è mettere in salvo le persone e garantire la sicurezza della popolazione – dice il presidente Carlo Carli – Ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime e siamo vicini a chi ha perso la casa o l’azienda. Il settore primario è tra quelli più colpiti: ad oggi è ancora difficile stimare la portata dei danni per l’agricoltura, ma da una prima valutazione supererà 1,5 miliardi sul nostro territorio. Sono coinvolti tutti i comparti agricoli e purtroppo il conto è destinato a salire: nei prossimi giorni è attesa ancora pioggia, frane e smottamenti continueranno”.
A Cesena l’esondazione del Savio è stata epocale, a Forlì il Montone e il Ronco hanno rotto gli argini in più punti. E anche i torrenti della provincia di Forlì-Cesena sono nella stessa situazione. Lungo queste aste fluviali è molto importante la produzione agricola, con frutteti e seminativi.
Anche il Canale Emiliano-Romagnolo, infrastruttura chiave per l’irrigazione delle campagne, ha raccolto le acque esondate da Savio e Lamone (in provincia di Ravenna) ed è entrato in una anomala piena, uscendo dai suoi argini in diversi punti. A Rimini il Marecchia e l’Ausa sono esondati, ci sono stati allagamenti ai campi, ma in misura minore rispetto alle aree più a nord della Romagna.

“Per le orticole danni fino al 100%”

“Un intero comprensorio è in ginocchio e il settore primario che sconterà danni epocali – rimarca Carli – E’ l’ondata di maltempo più severa dal dopoguerra ad oggi. Quando l’acqua si ritirerà la conta dei danni sarà più precisa, ma dalle prime rilevazioni di Confagricoltura lo scenario appare in tutta la sua gravità. I campi di orticole tra Cesena e San Mauro Pascoli, colture di alto reddito, registrano un danno del 100%; ci sono grosse criticità nelle serre di fragole del cesenate, una coltura simbolo del territorio. E poi sono tantissimi i frutteti sommersi: le forti piogge hanno fatto emergere il limo nei terreni e quindi si rischia l’asfissia radicale, anche per le colture arboree. Il raccolto 2023 è compromesso, ma ci possono essere problemi anche per gli anni successivi. I seminativi, dai cereali ai foraggi, sono andati in grandissima parte persi. E siamo in grande apprensione anche per vigneti e oliveti. Anche i trasporti sono andati in tilt a causa del maltempo e delle strade interrotte, l’autostrada A14 è stata chiusa in alcuni punti, così come i caselli di Forlì e di Cesena. Una situazione che ha causato problemi nella spedizione dei prodotti agroalimentari e altre perdite per le aziende. Una volta messo in sicurezza il territorio – conclude Carlo Carli – servirà un grande piano per sostenere il tessuto economico, colpito in profondità da questo evento calamitoso: la nostra agricoltura rischia davvero grosso”.

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