Passata la fase acuta dell’emergenza maltempo, dove l’attenzione è stata focalizzata sulla sicurezza delle persone e delle attività che animano il Gruppo Alegra, ora le business unit di Apo Conerpo con sede a Faenza (Ravenna) stanno affrontando la fase due.
Da una parte procede la valutazione analitica delle ripercussioni di alluvioni e frane sulle aziende agricole delle Cooperative associate, dall’altra si sta agendo su una riprogrammazione del lavoro per assicurare continuità nelle forniture e rispetto degli impegni presi con i clienti, con l’obiettivo, come sempre, di garantire la massima valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli dei soci.
“Ci troviamo davanti a una sfida senza precedenti, per noi e per la frutticoltura romagnola – commenta Mauro Laghi (nella foto), direttore generale di Alegra –. Quello che è successo ci ha scosso emotivamente, perché il cuore delle nostre attività, la nostra storia e le vite di tanti di noi affondano le radici nei territori colpiti dall’alluvione: anche alcuni nostri collaboratori sono stati particolarmente colpiti dall’alluvione e, sia con contributi volontari raccolti da noi colleghi, sia come azienda ci siamo attivati per aiutarli economicamente. Ma l’emergenza ha richiesto anche un enorme impegno sul fronte operativo. Tutto lo staff di Alegra, Brio e Valfrutta Fresco è stato costantemente in contatto sia con i soci produttori sia con i clienti della distribuzione: tutti si rendono conto della portata della calamità, e tra i vari settori produttivi l’agricoltura è quello più colpito, ma la forza della cooperazione, dell’organizzazione e dell’aggregazione saprà dare una risposta concreta alle esigenze della filiera. A tal proposito ringrazio i nostri partner che in questi giorni ci hanno mostrato la loro solidarietà e offerto il loro aiuto”.
“Quando le acque si saranno ritirate completamente e il fango sarà stato rimosso, si potranno quantificare con precisione i danni e capire quali e quante produzioni sono state danneggiate – prosegue Laghi -. Il monitoraggio delle prossime settimane ci consentirà di capire l’entità degli ammanchi, specie per specie e varietà per varietà: da qui potremo elaborare una programmazione precisa a partire delle disponibilità reali, considerando ovviamente tutto il parco soci e fornitori che il Gruppo ha sviluppato negli anni. Una strategia di diversificazione degli areali produttivi che, oggi più che mai, si mostra lungimirante e ci consentirà di continuare a rispettare gli impegni presi con il mondo della distribuzione e di dar corso ai programmi. La sfida che ci attende è chiara: ancora più che in passato, dovremo riuscire a valorizzare al meglio sul mercato tutto il prodotto disponibile con l’obiettivo di sostenere tutti i nostri soci e garantire un futuro alla frutticoltura in Romagna – conclude Mauro Laghi -. Lo dobbiamo soprattutto a quelli più colpiti dagli eventi avversi delle scorse settimane”.