ALLUVIONE, AGRICOLTORI ITALIANI ATTACCANO: “COLPA DELLA POLITICA. VENGA COMMISSARIATA LA GESTIONE DEI FIUMI”

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“Ci siamo un’altra volta: abitazioni allagate, terreni compromessi aziende di ogni tipo distrutte dalla furia dell’acqua, argini dei fiumi divelti e milioni e milioni di euro di danni da Piacenza a Rimini”.

Ad affermarlo sono Agricoltori Italiani Emilia Romagna che esprimono la propria vicinanza a tutti coloro che stanno subendo in queste ore gli effetti dell’alluvione ma al contempo, l’associazione agricola chiede”chiarezza e trasparenza. E’ ora di dire basta a questo scempio. Ancora una volta stanno cercando di nascondere la verità convincendo la popolazione che questi disastri sono colpa degli eventi estremi e del cambiamento climatico. Sono bugie”, affermano perentoriamente Agricoltori Italiani. “Gli agricoltori che da sempre sono stati i principali controllori e protettori del territorio dalle colline alle pianure sanno bene che questi disastri succedono solo e soltanto per colpa dell’uomo e della sua incuria nella cura del sistema fluviale regionale. La Regione Emilia Romagna non può dopo un anno e mezzo dalla prima alluvione venirci a raccontare che hanno fatto il possibile quando ci troviamo con i fiumi e i torrenti più importanti con i capisaldi dispersi sotto 3-4 metri di terreno (il caposaldo è il punto di riferimento che gli ingegneri hanno lasciato per ritrovare la profondità originale del fiume al momento di fare le manutenzioni)”.

“Immaginatevi ad esempio l’Idice o il Savena se avessero avuto letti più profondi di 3 metri. Probabilmente ora non staremo qui a contare i danni ma semplicemente sarebbe stato un normale weekend piovoso d’autunno. Nessun piano è stato preparato dalla Regione per il dragaggio dei fiumi, nessun piano per la costruzione delle casse d’espansione nelle zone collinari, niente piani di prevenzione contro gli animali fossori, niente ordinanze di abbattimento totale di tutte le piante presenti dentro i fiumi dal mare fino alla collina. Niente di niente è stato fatto. Un’inerzia totale che da più di 30 anni ha colpito l’Emilia Romagna mentre tutti gli anni la portata dei nostri fiumi calava sempre di più e come un conto alla rovescia verso il disastro ci portava fino ad oggi dove i fiumi ci hanno detto “basta non ne possiamo più”. Gli stessi enti che dovrebbero occuparsi delle pulizie sono imbrigliati in una macchina burocratica che la Regione stessa ha costruito nel corso dei decenni e che ha paralizzato tutto. Basti pensare ad esempio alla legge regionale che ha trasformato i corsi d’acqua in parchi naturali o alla legge che ha stabilito che il materiale di risulta proveniente dal dragaggio dei fiumi è un rifiuto speciale. Totale incompetenza di chi ha proposto queste leggi e di chi le ha approvate. In Emilia-
Romagna le cose hanno continuato a funzionare fino ad oggi solo per merito dell’operosità e della forza d’animo di tutti i cittadini che hanno saputo rialzarsi e reagire alle calamità che siano terremoti, alluvioni o frane nonostante una Regione che attraverso le sue leggi fa di tutto per ostacolarli guardando solo all’interesse politico”, attacca Agricoltori Italiani. “Serve una volta per tutte un cambio di passo!
Gli enti regionali a tutti i livelli devono ammettere le loro colpe mettendo da parte gli interessi politici e portando al primo posto la sicurezza dei cittadini. I responsabili di questi disastri si devono dimettere e vista la totale mancanza di organizzazione a tutti i livelli. Chiediamo il commissariamento totale della gestione dei fiumi nella Regione. Questo grido non arriva soltanto dalle zone alluvionate del Bolognese ma è un coro unanime che va da Piacenza a Rimini e soprattutto va al di là di ogni colore politico. Le persone per Agricoltori Italiani vengono prima della politica”.

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