CROLLO CONSUMI, SCORDAMAGLIA: “CALO PREOCCUPANTE, L’EXPORT DA SOLO NON BASTA”

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A sostenere l’industria e la filiera agroalimentare non basta più soltanto l’export. Ad affermarlo è Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, che commenta l’attuale situazione dei consumi.

“Un export che continua a tirare da solo non basta più”, conferma il manager di Filiera Italia che commenta i dati Istat di luglio sulla produzione industriale che indicano per il comparto alimentare una riduzione del 4,5% su base annua e e del 2,4% rispetto al mese precedente.

“Un segnale di frenata preoccupante – aggiunge Scordamaglia – che fotografa famiglie in difficoltà costrette ad alleggerire il carrello della spesa e che mina uno dei settori portanti della nostra economia”.
Nel nostro Paese, infatti, i consumi alimentari valgono oltre 260 miliardi di euro a fronte di 61 miliardi di Made in Italy alimentare esportato sui mercati mondiali.

“Bisogna intervenire urgentemente – dice ancora l’amministratore delegato di Filiera Italia – in primo luogo sul potere di acquisto delle famiglie italiane più in difficoltà”. Oggi circa il 22% degli italiani ha difficoltà ad assicurarsi una dieta equilibrata, mentre 2,6 milioni di persone in Italia possono accedere al cibo solo se assistiti.
E conclude: “Massima attenzione anche sulle scelte delle BCE per questa settimana: il decimo aumento consecutivo dei tassi darebbe il colpo di grazia alle famiglie che devono fare fronte ai mutui ed alle imprese, soprattutto PMI, che nei primi mesi del 2023 hanno dovuto subire gli effetti di un drammatico calo delle concessioni di prestiti” Un calo del 3,7% su base annua.

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