Si è conclusa nei giorni scorsi la sesta campagna commerciale dei limoni argentini marchiati All Lemon, brand sinonimo internazionale di qualità. Nonostante le condizioni meteorologiche difficili, che hanno ininterrottamente minacciato l’output per l’intero periodo di raccolta, l’export è aumentato del 25% rispetto alla stagione precedente.
"La produzione di quest’anno ha registrato una crescita di quasi il 60% rispetto al 2014, se si considerano anche i limoni destinati alla lavorazione industriale. Siamo dunque felici di constatare che l’aumento dei volumi è stato tale da riuscire a soddisfare le esigenze dei nostri clienti", spiega Romain Corneille (nella foto), presidente di All Lemon. “Al momento – continua – non siamo ancora tornati alle quantità tipiche di un anno ‘normale’, ma solo a causa delle complicazioni causate dal maltempo. È importante ricordare che nel 2014 il raccolto fu davvero molto scarso (750.000 tonnellate), con volumi precipitati al minimo storico. Per questo motivo l’aumento di quest’anno sembra enorme".
Purtroppo però – come già detto – nonostante il raccolto più abbondante, le esportazioni complessive sono aumentate solo del 25% a causa di una campagna molto difficile da gestire in termini di qualità. "Le alte temperature estive, seguite da continue piogge all’inizio di quest’anno, sono stati fattori importanti nel determinare le difficoltà che abbiamo affrontato in termini di monitoraggio della qualità", osserva Carlos Parravicini, vice presidente di All Lemon. "Inoltre, una volta iniziata la stagione 2015, le cattive condizioni meteo hanno decisamente complicato le operazioni di carico come non accadeva da molto tempo. Generalmente le zone di produzione in Argentina sono molto diverse sotto il profilo climatico da qualsiasi altra area vocata nel mondo; qui l’inverno è molto secco ma quello appena trascorso è stato insolitamente piovoso", ha aggiunto il vice presidente.
Per l’intera stagione All Lemon ha effettuato ispezioni giornaliere delle 22 linee di confezionamento. Il team di controllo preposto ha scrupolosamente verificato i requisiti di oltre 600.000 cartoni per individuare eventuali problemi che potessero compromettere la qualità dei frutti. Le aziende certificate da All Lemon sono: Argenti Lemon, Cecilia Martínez Zuccardi, Citromax, Citrusvil, F.G.F. Trapani, Frutucuman, Juan Sigstad SRL, La Moraleja SA, Lapacho Amarillo, La Patria SRL, Latin Lemon, Ledesma, Pablo Padilla e San Miguel. Quest’anno inoltre il marchio di qualità ha acquisito un nuovo membro (Lapacho Amarillo, confezionatore ed esportatore) mentre tre società (Cauquen, Expofrut Argentina Univeg e Mono Azul) hanno deciso di lasciare il Consiglio degli Esportatori di Agrumi (Cámara de Exportadores Cítricos) che gestisce il brand.
Per il secondo anno consecutivo All Lemon ha superato con successo il controllo effettuato dalla SGS International per la certificazione ISO 9001-2008 e anche sotto il profilo economico sono molti i motivi per cui sorridere. "È stata una stagione commerciale davvero interessante per i limoni argentini. Abbiamo potuto registrare prezzi decisamente buoni, in particolare sul mercato europeo. In generale abbiamo osservato una tendenziale stabilità, in contrasto con quanto registrato nel 2014. La campagna è iniziata con buoni livelli di prezzo, che sono cresciuti per tutto il periodo in maniera costante e graduale senza mai raggiungere i picchi del 2014", ha dichiarato Ricardo Trapani, direttore di F.G.F. Trapani. Alcune note stonate, come l’impatto negativo dovuto al rafforzamento del dollaro sull’euro e alla svalutazione del rublo, sono state tuttavia osservate da Trapani. "La maggior parte dei nostri limoni – spiega – sono venduti in valuta europea, ma i guadagni sono convertiti in dollari prima di rientrare nel nostro paese. I prezzi in Russia, poi, inizialmente sembravano attraenti ma la svalutazione della moneta locale ha giocato un ruolo chiave nel erodere i prezzi FOB, che sono calcolati in dollari. Il deprezzamento della valuta russa in confronto al dollaro è stato quasi del 50%".
L’embargo imposto da Mosca all’ortofrutta europea crea non poche difficoltà anche agli importatori extra comunitari. "La situazione in Russia ha generato alcune complicazioni operative per il nostro prodotto perché i requisiti di ingresso per la frutta d’oltremare (in termini di etichettatura) sono ormai molto rigidi. Siamo riusciti però a rispettare le nuove norme al fine di rassicurare le autorità circa il lavoro che stiamo facendo all’origine, evitando così eventuali complicazioni che avrebbero potuto portare la perdita della qualità e del servizio che vogliamo offrire a questo mercato", ha concluso il direttore di FGF Trapani.
Circa l’accesso a nuovi mercati sono stati fatti enormi passi avanti nel commercio con gli Stati Uniti. Finalmente le questioni fitosanitarie sollevate dagli Usa sono state scientificamente confutate dall’Argentina che ha dimostrato la totale sicurezza del prodotto sudamericano. L’apertura di dialogo si è tradotta in una visita da parte di rappresentanti di USDA-APHIS alle province argentine di Tucumán, Salta, Jujuy e Catamarca. Segnali positivi anche dall’Asia. Dal 9 all’11 settembre scorsi, una delegazione All Lemon ha partecipato alla Fiera Ortofrutticola Cinese a Pechino insieme all’Ambasciata argentina in Cina. Circa dal sub continente indiano i vertici All Lemon hanno dichiarato: "l’India è un altro nuovo mercato interessato ad aprire le porte ai nostri prodotti. Siamo stati invitati a vari incontri durante la fiera Annapoorna Word of Food, tenutasi a Mumbai a metà settembre. L’Asia è uno dei mercati emergenti chiave, in crescita di stagione in stagione. È geograficamente molto distante da noi ma il prodotto argentino è molto richiesto perché ritenuto di qualità. Si tratta dunque di una grande opportunità per noi e dobbiamo continuare a lavorare per soddisfare sempre meglio le esigenze di questo mercato".
Positivo, infine, anche l’esito della campagna promozionale Think Lemon: "è il progetto più ambizioso realizzato finora perché crea un collegamento diretto con il pubblico. I limoni contengono davvero tante caratteristiche ottime per la salute che devono solo essere comunicate ai consumatori. Questo ci motiva ancora di più a promuovere il nostro prodotto e le sue proprietà benefiche", ha concluso il direttore Corneille.
Chiara Brandi