ALESSANDRIA: ANNATA DA DIMENTICARE PER IL POMODORO

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Annata da dimenticare per la raccolta del pomodoro in Piemonte e in particolare nella zona di Alessandria. Quantità scarse e un grado brix, che determina lo spread della resa del pomodoro in base all’acidità, di molto inferiore alle previsioni.  "Il primo trapianto è stato penalizzato dalla primavera eccessivamente piovosa".

"Anche il trapianto tardivo, che avrebbe dovuto compensare, non è stato produttivo". A raccontarlo in un’intervista al Secolo XIX è un agricoltore. La tendenza è confermata dal collega Giuseppe Alferano, 46 ettari a pomodori con sede a Frugarolo e presidente della Cooperativa produttori di pomodoro di Alessandria.  "Si profila una trattativa dei prezzi al ribasso per chi produce e al rialzo per chi consuma – spiega Alferano – se scende il grado brix significa che durante la trasformazione, per mantenere la stessa qualità del prodotto finito, l’industria dovrà impiegare più materia prima, una penalità da scontare sulla quantità già esigua. Considerando che le industrie stanno esaurendo le scorte, se è vero che nel 2014 si allenterà la crisi, forse spunteremo un prezzo migliore. Nel frattempo potrebbero verificarsi carenze di prodotto a livello globale. La Cina che produceva 150 milioni di quintali di pomodoro, oggi è passata a 36 milioni contro i nostri 46 milioni di quintali".

Alferano, che è anche vicepresidente di Confagricoltura Alessandria, socio produttore e presidente dell’Organizzazione Produttori Verde Intesa di Mantova, punta sulla diversificazione. "Ma resta il fatto che il pomodoro alessandrino è una realtà in espansione, i nostri produttori forniscono i principali centri di trasformazione e conservazione, fra cui il consorzio di Casalascodi Cremona, che serve industrie alimentari e marchi noti". Una realtà da tutelare anche se "è il risultato più deludente dal 2002" per Coldiretti, che addebita la perdita anche alla grandine d’inizio estate. (fonte: Il Secolo XIX)

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