ALCE NERO CAMBIA IL MODO DI COMUNICARE IL BIO, ORTOFRUTTA AL CENTRO DELLA NUOVA STRATEGIA

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Da 45 anni Alce Nero è uno dei protagonisti del biologico e per celebrare questo anniversario ha deciso di raccontare il proprio mondo e i valori che lo contraddistinguono in una nuova strategia di comunicazione.

Non si tratta di una crisi di mezza età, ma del progetto “Se dici bio”, frutto di un lavoro che ha dato vita ad una collezione composta da 16 pubblicazioni cartacee ed altrettanti poster e video.
Il numero chiave è il 16, come 16 sono le parole, o per meglio dire, i valori che rispondono alla domanda “Se dici bio dici?” il filo rosso del progetto.

L’iniziativa racconta le filiere che fanno parte del mondo di Alce Nero. Ad ogni parola, infatti, è stato associato un prodotto o una filiera, ciascuno oggetto di uno specifico approfondimento: interpretazione della parola collegata, intervista al produttore o all’agronomo, indicazioni della nutrizionista e approfondimento agronomico sono i tasselli fondamentali che costituiscono la struttura dei contenuti.

Chiara Marzaduri e Arturo Santini

Il progetto ha l’intento di restituire ricchezza, bellezza, profondità e dignità a un modo di coltivare e produrre cibo che ne preserva il gusto, la qualità, il potere di nutrire. “Comunicare questi valori – spiega Chiara Marzaduri, Responsabile Comunicazione Alce Nero – è l’unico modo per contrapporsi alla logica del prezzo, che in questo periodo storico penalizza il biologico. Il progetto racchiude tre raccolti dal 2021 ad oggi e tantissime storie di agricoltori. Speriamo di avere restituito anche solo parte della ricchezza che ci hanno mostrato. Le parole che abbiamo scelto hanno l’obiettivo di raccontare tutta la diversità che c’è nelle nostre filiere, per questo abbiamo scelto termini come Cura, Futuro, Comunità… che difficilmente sono legate al cibo”.

Ortofrutta tra i protagonisti del progetto

Tra i protagonisti del progetto non mancano alcuni prodotti dell’ortofrutta. Il pomodoro, con tutta la sua ricchezza e unicità, è scelto come testimonial per la parola “Varietà”; la frutta per “Suono”, quello dei frutteti biologici che risuonano del ronzio degli insetti; gli ortaggi, con le loro forme e colori, per “Bellezza”; i legumi con le loro antiche tradizioni per “saper fare”.

Tipicità e varietà uniche, Santini: “Il biologico può essere la strada, ma va remunerato”

Il progetto vede la luce in momento non semplice per la produzione agricola e ortofrutticola, anche a causa dei cambiamenti climatici. “Lavoro in questo settore da oltre 40 anni – racconta Arturo Santini, Presidente di Alce Nero – e non ricordo una stagione come questa, neppure i miei nonni mi hanno mai parlato di situazioni simili. Anche se oggi l’agricoltura convenzionale è cambiata è si è avvicinata a modelli più sostenibili, credo che l’Italia con la sua conformazione, mal si presti ad un’agricoltura industrializzata, ma debba puntare sulla sua tipicità e varietà unica. L’agricoltura biologica può essere la strada, a patto che sia remunerativa per chi la pratica”.

Tutto il progetto sarà consultabile online nei prossimi mesi, fruibile in forma cartacea, attraverso pubblicazioni e poster diffusi con singole iniziative sulla piattaforma e-commerce del marchio, e sarà via via veicolato attraverso appuntamenti di dialogo con il pubblico, come ad esempio il Festival di Internazionale a Ferrara.

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