AL WUWM LA PROVOCAZIONE DI SEGRÈ: PARLIAMO AL CONSUMATORE

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C’è un paradosso globale: si spende di più per la dieta che per mangiare, in un mondo in cui una parte della popolazione soffre ancora la fame. La provocazione è di Andrea Segrè (nella foto).

Il professore, che è anche presidente del CAAB, il Mercato di Bologna, ha svolto una delle relazioni più seguite della Conferenza WUWM che si chiude oggi a Roma con la visita al CAR, che si è tenuta nella mattina, e con una cena di gala di chiusura, che rimanderà al WUWM World Congress di Melbourne del prossimo ottobre e alla Conferenza di Barcellona del 2018.

Segrè ha parlato del ruolo dei Mercati nei confronti del consumatore: un rapporto, quello Mercato all’Ingrosso – consumatore, non  immediato, apparentemente non nevralgico per l’attività dell’ingrosso, eppure di sostanza, di grande significato per i Mercati. I temi che legano i due poli sono la sicurezza alimentare, di cui i Mercati debbono farsi garanti, l’informazione, sulla quale i Mercati sono ancora largamente deficitari, la solidarietà, per la quale si sono invece mosse, nel nostro Paese, iniziative di grande interesse. Sul piano globale c’è poi la lotta allo spreco: la crescita della popolazione mondiale, infatti, richiederà in anni non lontani una produzione agricola del 60-70% più grande di quella di oggi; nel frattempo però, nel mondo si perde un terzo dei raccolti e poi c’è lo spreco del cibo che entra nelle case dei consumatori. La lotta allo spreco non è la soluzione, però è un contributo: il 50% del cibo è sprecato nelle case dei consumatori, il 50% è sprecato lungo la filiera, “dal forcone – come ha detto Segrè – alla forchetta”.  Cosa possono dire i Mercati a questo proposito, quale ruolo possono svolgere? La risposta di Segrè: il cibo ha valore, questo valore va riconosciuto, la chiave è l’educazione alimentare. I Mercati debbono farsi conoscere dal consumatore e, nel momento dell’incontro, fare educazione alimentare. Le azioni di un Mercato sarebbero dunque quella primaria che resta quella commerciale (che beneficia di un’educazione che dà valore al cibo: mangiare meno mangiare meglio risolve anche molti problemi sociali e sanitari), quella solidale (con l’utilizzo dell’invenduto per finalità umanitarie), quella della garanzia della sicurezza (che pure va comunicata al consumatore e fa educazione alimentare). Ci sono aspetti poi tecnici di assoluta importanza che Segrè non ha citato perché non rientravano nel suo ragionamento come la funzione logistica dei Mercati, che tanto incide sulla catena del valore e sulla catena della salubrità.

wuwmInteressante l’annotazione fatta da Segrè (il più intellettuale tra tutti i dirigenti di Mercato in Italia) su quanto si fa a Bologna sul piano del rapporto tra Mercato e consumatore: tutti i prodotti che transitano dal Mercato prima di uscirne vengono sottoposti a controlli, ad ogni prodotto o confezione controllati viene quindi apposto un marchio di garanzia del Mercato che il dettagliante è tenuto a mantenere e che diventa riconoscibile al consumatore. E cosa si porta a casa il consumatore? Il Mercato – ha ribadito Segrè – deve garantire un prodotto fresco, sano, sicuro; un prodotto di un livello di qualità garantita e accettabile anche per le tasche del maggior numero possibile di consumatori, sapendo che mangiare sano non vuol dire per forza spendere di più. (a.f.)

 

Nella prima foto in alto un primo piano di Andrea Segrè in occasione della conferenza Wuwm di Roma

Nella seconda foto delegati del Wuwm in visita questa mattina al Car di Roma

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