AGRUMI VIA AEREO IN CINA, ARGENTATI: “ORA GIOCARE D’ATTACCO”

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“L’opportunità di portare in Cina le arance siciliane già a febbraio, in occasione del Capodanno cinese, adesso è molto più vicina. La notizia, data ieri dal vicepremier Luigi Di Maio (leggi news, ndr), dell’intesa con il governo cinese per l’export degli agrumi via aereo è un traguardo che ci apre scenari nuovi”. È quanto afferma il Presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati (nella foto). “Il Governo italiano, in questo caso tramite il Ministero alle Attività Produttive – aggiunge Argentati – ha dimostrato un gradito apprezzamento per il ruolo di pungolo svolto in questi anni dal Distretto Agrumi di Sicilia e ha dimostrato un’attenzione concreta a tutto il comparto agrumicolo, dando corso con coerenza alle sollecitazioni ricevute a Catania, lo scorso luglio, in occasione dell’incontro con la filiera agrumicola siciliana”.

“La filiera agrumicola – continua il presidente del Distretto – con il supporto delle istituzioni regionali e nazionali in alcuni casi si è già uniformata alle rigide procedure imposte dal protocollo Italia-Cina per consentire l’export di agrumi nella Repubblica Popolare Cinese. Ma questo impegno sino ad ora era reso vano dall’unica modalità di trasporto consentita, via nave, troppo lungo e non confacente alla corretta conservazione del prodotto fresco. La possibilità di poter inviare le arance in Cina via aereo, con la pratica del cold treatment a terra, rende adesso possibile l’effettivo export dei nostri agrumi verso il mercato cinese”.

“Il Distretto Agrumi di Sicilia – prosegue Argentati – da tempo ha rivolto attenzione alle opportunità offerte da questo enorme mercato, ancora “vergine” per i nostri agrumi: ha promosso momenti di formazione specifica affrontando i temi della qualità e della protezione dei nostri marchi di provenienza e di eccellenza; ha favorito i contatti tra il gigante cinese del commercio on line e off line, Alibaba e i produttori siciliani per avviare l’export nei principali mercati cinesi. Adesso aspetteremo i dettagli dell’accordo che consente il trasporto via aereo, certi che un grande e importante passo avanti sia stato fatto, e lavoreremo per accompagnare le imprese nel percorso per sfruttare pienamente questa opportunità”.

Argentati, insieme ai rappresentanti della filiera e di tutti i dei consorzi di tutela delle produzioni Dop e Igp, ieri ha preso parte dal “tavolo agrumi” convocato dal sottosegretario Alessandra Pesce. “Anche su questo fronte – afferma Argentati – Il governo ha dato seguito all’incontro con il vicepremier Di Maio e lo stesso sottosegretario Pesce dello scorso luglio a Catania, un passaggio che avvicina il tanto auspicato Piano di Settore Nazionale pluriennale. Il sottosegretario ci ha confermato di essere al lavoro per rendere effettivo l’utilizzo, entro l’anno, del Fondo Agrumi da 10 milioni di euro che certamente non bastano ma possono costituire l’inizio di una nuova attenzione verso un comparto importante per l’economia di tutto il Sud. Il Distretto ha rinnovato al Ministero l’invito ad aiutare la filiera agrumicola nazionale a fare sistema, valorizzando, le produzioni d’eccellenza, Dop, Igp e Biologiche: da un lato, giocando “in difesa” con maggiori controlli fitosanitari sull’import e sostenendo la ristrutturazione degli agrumeti colpiti dal Tristeza Virus; dall’altro invitando a giocare “d’attacco” con un efficace piano di comunicazione verso i consumatori per valorizzare la qualità del nostro prodotto fresco e trasformato e supportare la diffusione di spremiagrumi automatiche nelle scuole e negli ospedali senza dimenticare quanto chiediamo da anni rispetto ad una normativa in grado di tutelare le nostre produzioni trasformate attraverso percorsi di tracciabilità ed etichettatura efficaci. A questo fine abbiamo accolto con favore l’intento di siglare un protocollo con il Ministero della Salute per valorizzare le qualità salutistiche degli agrumi. Infine – aggiunge il presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – abbiamo fatto presente l’esigenza di collegare allo sviluppo del comparto anche il turismo relazionale integrato illustrando il progetto “Le Vie della Zagara”, che potrebbe essere esteso a livello nazionale e che ci permetterebbe i collegare le nostre produzioni di eccellenza con il territorio regionale e nazionale conosciuto in tutto il mondo”.

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