AGRUMI, ACCORDO ITALIA-CINA. SALVI: “INTRODURRE ANCHE IL TRASPORTO VIA AEREO E ROTAIA”

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Fruitimprese, Agrinsieme, Assomela e Cso hanno creato una cordata pro-export per modificare l’accordo bilaterale Italia-Cina sugli agrumi, in modo da consentire di introdurre anche il carico aereo e quello ferroviario accanto a quello navale che, al momento, rappresenta l’unica modalità di trasporto dei prodotti agrumicoli ammessa nel protocollo di export verso il Far East.

Ce lo ha rivelato Marco Salvi (nella foto), presidente di Fruitimprese nel corso di Fruit Attraction. “Il dossier – precisa – attualmente contempla la possibilità di inviare agrumi solo via nave. Si è rivelato un errore strategico della negoziazione, perché praticamente nessun agrume potrebbe resistere ad un transit time di 40 giorni, vanificando così l’apertura del mercato che si traduce in operazioni ad alto rischio per i nostri agrumicoltori. Stiamo lavorando per apportare delle semplici modifiche tecniche all’accordo, si tratta solo di formalità che però sono necessarie per non buttare all’aria tutto il lavoro diplomatico svolto”.

Il tavolo di lavoro ha già fatto presente al Mipaaf la necessità di ritornare sul dossier Italia-Cina con le autorità di Pechino. “Sono fiducioso – precisa Salvi – che trattandosi di semplici modifiche tecniche di un protocollo già concluso, con un’istanza formulata nei termini più appropriati, potremmo ottenere le modifiche richieste anche prima della prossima campagna agrumicola”.

Un’altra questione allo studio della cordata di associazioni, è la possibilità di ottimizzare i carichi in stiva (bulk) aggiungendo anche container di altri prodotti in modo da potere sfruttare così i tempi più corti delle navi con carico sfuso, al momento prerogativa di prodotti che fanno volumi significativi come kiwi e mele.

“Per i grandi quantitativi esportati – continua Salvi – gli esportatori di queste categorie di prodotto possono permettersi di noleggiare navi per il carico in stiva che arrivano in Estremo Oriente in venti giorni contro i quaranta tradizionali. Stiamo ragionando su come per ottimizzare questo tipo di rotte, ad esempio prevedendo la possibilità di aggiungere container di altri prodotti al carico sfuso. Stiamo lavorando, insomma, per creare un meccanismo virtuoso che premia tutti”.

Mariangela Latella

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