AGRIFISH, IL MINISTRO CHIEDE REVISIONE PAC E PIÙ CONTROLLI CONTRO LE PRATICHE SLEALI

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Semplificazione subito ma poi revisione delle regole della Pac, reciprocità nei commerci
internazionali di prodotti agroalimentari e, in Italia, rafforzamento dei controlli contro le
pratiche sleali.

Sono queste le priorità indicate dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, al’indomani del Consiglio Agrifish Ue nel quale si è discusso delle contromisure da adottare per alleviare le difficoltà del mondo agricolo esplose nelle manifestazioni di protesta delle scorse settimane ma anche di ieri a Bruxelles.

«Un clima molto pesante quello trovato a Bruxelles – ha detto Lollobrigida, come ricordato da Agrisole – con proteste vibranti, bombe carta, trattori che forzavano barriere a protezione delle istituzioni anche di notte. Un clima che fortunatamente e grazie al lavoro con le organizzazioni agricole in Italia non abbiamo certo
vissuto».
Il ministro a Bruxelles ha presentato un documento di proposte dell’Italia che è stato apprezzato dai colleghi europei. «Abbiamo spiegato – ha aggiunto il ministro – che siamo di fronte a una situazione nuova che va affrontata con soluzioni nuove che superino la precedente impostazione che è stata superata dagli eventi».
Prendere atto di una realtà differente da quella che si era immaginata deve portare a una ridefinizione della Politica agricola comune. «Occorre cancellare – ha aggiunto Lollobrigida – un’impostazione nella quale l’agricoltore è stato visto in contrasto con l’ambiente. Non è così. E questo significa correggere il meccanismo degli ecoschemi che ha creato forti criticità nel settore. E soprattutto mettere in soffitta meccanismi con i quali l’Europa finora ha pagato agricoltori e pescatori per non produrre. E questo significa che se non produciamo altri lo faranno al posto nostro».

E questo apre l’altro fronte caldo che è quello del commercio internazionale. «La reciprocità deve diventare il perno dei futuri accordi internazionali – ha proseguito Lollobrigida -. Non è possibile importare in Europa prodotti realizzati senza rispettare le nostre medesime regole in termini di tutela dell’ambiente, del lavoro e dei diritti umani. Senza questo requisito saremo invasi da produzioni a basso costo senza alcuna garanzia di un miglioramento dell’impatto ambientale».

Il ministro Lollobrigida non ha parlato anche di temi più specificamente “italiani”. Il primo è quello della lotta alle pratiche sleali per garantire un’equa ripartizione del valore all’interno della filiera produttiva agroalimentare. C’è già una direttiva Ue in materia e una legge italiana. “Ma il sistema va rafforzato – ha proseguito il ministro -. Da parte nostra stiamo rafforzando il sistema dei controlli contro le pratiche sleali che sono affidati dall’Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi. Mentre Ismea sta lavorando alla individuazione, filiera per filiera, dei costi medi di produzione. Un aspetto fondamentale per andare a sanzionare quei casi di vendita di prodotti con prezzi al di sotto dei costi di produzione”.

Altri due temi importanti ricordati da Lollobrigida sono stati quelli della fauna selvatica e delle assicurazioni. “Della gestione della fauna selvatica – ha detto ancora Lollobrigida – ne abbiamo parlato anche a Bruxelles. La sovrappopolazione di cinghiali va gestita perché sono i principali vettori della Peste suina africana che rischia di portare a centinaia di abbattimenti negli allevamenti suini. Ne è colpita soprattutto l’Italia ma può diventare rapidamente un’emergenza Ue”. E infine le assicurazioni. “Occorre riorganizzare il modello italiano di gestione del rischio – ha concluso Lollobrigida -. Di fronte alle minacce legate al cambiamento climatico il nostro modello invece di aumentare il numero degli agricoltori assicurati lo ha ridotto. Oggi sono
appena il 7%. Occorre intervenire”.

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