AGLIO: AREE IN CALO, PREVISTI PREZZI IN RISALITA. DELFANTI: “PUÒ ESSERE L’ANNO DEL RILANCIO”

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Superfici in calo e prezzi previsti in aumento. La prossima campagna dell’aglio in Europa, che inizierà in Spagna tra la fine di maggio e l’inizio di giugno e proseguirà in Italia da fine giugno, dovrebbe partire con il piede giusto.

C’è fiducia tra i produttori di Italia, Francia e Spagna, confermata dalla riunione del gruppo di contatto “Aglio” formato dai tre Paesi, che si è riunito ieri a Perpignan (nella foto di gruppo in basso la delegazione), nella prima giornata del Medfel, la fiera transalpina di settore in corso in questi giorni.

Dalle stime produttive elaborate dai partecipanti all’incontro – tra cui gli italiani Donato Palmieri e Francesco Delfanti per Fruitimprese, lo spagnolo Julio Bacete, presidente di Coopman e il francese Christiane Pieters di Aniailquest’anno ci sarà una riduzione di circa l’8% degli ettari coltivati. La Spagna, principale produttore europeo (nel 2014 ha commercializzato 173 mila tonnellate di prodotto, contro le 33 mila tons dell’Italia e le 17 mila tons della Francia), ha già esaurito le giacenze della passata stagione, a differenza della fine della campagna 2013 quando nelle celle frigorifere erano ancora presenti scorte non smaltite. Motivo in più per essere ottimisti anche sul fronte dei prezzi, che dovrebbero, a seconda che si tratti di merce grezza o confezionata, aumentare dai 30 ai 50 centesimi al chilo. Per il settore potrebbe trattarsi di una boccata d’ossigeno vitale, visto che negli ultimi anni il mercato ha riservato magre soddisfazioni.

“Dalla riunione – conferma Delfanti (nella foto in alto) al Corriere Ortofrutticolo – è emersa l’impressione che questa annata ormai alle porte potrebbe essere davvero quella del rilancio. C’è una certa fiducia”.

Un’altra musica insomma rispetto agli ultimi due anni quando i prezzi erano diminuiti in media del 5% con forti perdite per i produttori. A tal proposito significativa l’iniziativa intrapresa dal ministero francese che per far fronte a tale situazione sfavorevole per gli operatori, ha iniziato un’attività di mediazione tra produzione e grande distribuzione con l’obiettivo valorizzare aglio francese al giusto prezzo. Il Paese d’Oltralpe ha inoltre chiesto che il piano venga esteso anche a Italia e Spagna.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche della proposta del marchio europeo dell’aglio, idea lanciata tempo fa proprio da Delfanti con lo scopo di distinguere e tutelare il prodotto del vecchio continente da quello importato dai Paesi extra Ue, in primis la Cina. A Perpignan Bacete è ritornato sull’argomento specificando che questo marchio potrebbe essere applicato a fianco dei marchi nazionali proposti dai singoli Paesi ma non in sostituzione di essi.

“Inizialmente era solo un’idea abbozzata, ora abbiamo fatto un ulteriore passo”, precisa Delfanti. “In questo modo ogni prodotto non perde la propria peculiare identità ma allo stesso tempo potrà ottenere una maggiore tutela. Ne ridiscuteremo nella prossima riunione del gruppo di contatto, fissata in occasione di Fruit Attraction (28-30 ottobre) a Madrid”. Riguardo sempre il tema della tutela nei confronti di prodotto d’importazione, Palmieri e Delfanti di Fruitimprese hanno sottolineato che, tramite la OI Aglio, si potranno attivare delle politiche di valorizzazione del prodotto italiano attraverso finanziamenti destinati ad operazioni di marketing e educazione alimentare con l’ausilio della comunità scientifica e delle pubbliche relazioni. Tutto questo al fine di stimolare il consumo di prodotto nazionale contrastando le importazioni da Paesi Terzi che scompensano il mercato. “Il percorso è lungo ma la via è tracciata”. (e.z.)

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