AD AGRIGENTO NASCE IL MUSEO VIVENTE DEL PISTACCHIO

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Con la messa a dimora delle prime piante di terebinto che presto saranno innestate con le diverse varietà di pistacchio presenti sul territorio siciliano, nasce ad Agrigento il “museo vivente del pistacchio”.

Il campo di un ettaro e mezzo che ospiterà tutta la bioversità del pistacchio siciliano si trova in contrada Pietra Rossa, nel territorio di Agrigento, e fa parte del Parco Archeologico della Valle dei Templi dove si trova una necropoli sicana risalente al 2500 a.C.
La messa a dimora delle prime piante è avvenuta durante l’ultimo giorno del Festuca Fest, l’evento giunto alla settima edizione che dal 15 al 17 settembre ha celebrato il Pistacchio di Raffadali Dop.
Il pistacchieto della Valle dei Templi si prevede debba ospitare, a piantumazione ultimata, un totale di 280 piante. “In questo campo – spiega Calogero Frenda, presidente del Consorzio del Pistacchio di Raffadali Dop – vogliamo conservare il ricchissimo germoplasma del nostro oro verde, il pistacchio appunto. A cominciare dalla varietà più diffusa, la ‘Bianca napoletana’ che è quella che caratterizza la coltura nella Valle del Platani e la Dop che porta il none di Pistacchio di Raffadali”.
Il campo di conservazione del germoplasma di Agrigento sarà anche meta degli allievi delle scuole così da far conoscere anche ai più giovani le differenze fra le varie tipologie di pistacchio (in dialetto siciliano chiamato fastuca).
Nei programmi del Consorzio di tutela del Pistacchio di Raffadali che ha attivato una collaborazione con il Parco della valle dei Templi di Agrigento, diretto da Roberto Sciarratta, anche la ristrutturazione di un immobile dove istallare un museo dell’arte contadina e realizzare una sala da destinare agli eventi.
Angela Sciortino

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