INTERPERA: AVANTI TUTTA SULL’INNOVAZIONE PER SOSTENERE IL COMPARTO

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Innovazione varietale, un concetto chiave che sembra essere diventato quasi un’ossessione per gli operatori del comparto pericolo, ripetuto quasi come un mantra dalla maggior parte degli operatori intervenuti al InterPera di Ferrara. E proprio di innovazione varietale si è parlato questa mattina al Congresso durante una tavola rotonda che ha visto protagonisti autorevoli esperti provenienti dai più importanti paesi produttori di pere a livello mondiale.

Erano presenti Jef Vercammen di PC Fruit dal Belgio, Kevin Moffitt di US Pear Bureau dagli Stati Uniti, Walter Faedi del CREA dall’Italia, Hughes Decrombecque di La Morinière e Al Rifai Mehdi di INRA/IRHS dalla Francia, Mariette Kotze di Hortgro dal Sud Africa, e Ignasi Iglesias di IRTA Estacion Exper de Lleida dalla Spagna (di quanto interessante emerso riferiremo in maniera più approfondita sul sito de Corriere Ortofrutticolo lunedì).

La ricerca di nuove varietà, in grado di raggiungere livelli qualitativi superiori e di incontrare maggiormente il gusto dei consumatori, non è tuttavia sufficiente se non supportata da opportune e avanzate tecnologie di raccolta, confezionamento etc. Nel caso delle pere, infatti, le caratteristiche organolettiche sono estremamente differenti sia in base alla varietà coltivata, sia in base al luogo di origine. Non solo, le preferenze del consumatore sono molto diverse da paese a paese e l’elevata deperibilità del prodotto – la pera è fortemente soggetta a rotatura della buccia –  rende l’obiettivo di soddisfare le esigenze del mercato una vera e propria sfida.

Partendo dal presupposto che un certo livello di omogeneità del prodotto in termini di qualità sia indispensabile al fine di instaurare una relazione di fiducia nel consumatore tale da indurlo al riacquisto, il presidente di Unitec Angelo Benedetti (nella foto) ha presentato una relazione dal titolo “Il ruolo strategico della tecnologia al servizio della valorizzazione del prodotto pera nei mercati internazionali”. “La tecnologia – spiega Benedetti – è l’unica strada possibile per riuscire a coniugare la variabilità presente in natura, gli obiettivi di business delle diverse centrali ortofrutticole, la moltitudine di diversi gusti ed esigenze dei consumatori finali e le varie necessità di ogni mercato di destinazione”.

L’utilizzo della tecnologia è dunque visto come fattore indispensabile per gli operatori del settore che vogliono raggiungere una maggior efficienza di lavorazione, contestuale ad una riduzione dei costi, mantenendo al contempo un’elevata omogeneità della qualità. “Per raggiungere tali risultati – conclude il manager di Unitec – è necessario instaurare un dialogo con il cliente, perché con la giusta collaborazione si possono trovare soluzioni intelligenti e adatte alle diverse esigenze di mercato”.

Nell’ultima parte della mattinata, l’attenzione del Congresso si è focalizzata sul ruolo delle OI di produttori nel caso specifico del comparto pericolo. Anche in questo caso si sono alternati al microfono rappresentanti di Interprofessioni provenienti da diversi paesi produttori. Per l’Italia – oltre al presidente di Ortofrutta Italia Nazzario Battelli – è intervenuto Gianni Amidei, presidente di OI Pera, che ha annunciato l’imminente realizzazione di campagna promozionale in Germania, primo mercato di riferimento per il prodotto italiano. Da gennaio 2016, per quindici giorni, verrà realizzata un’operazione di marketing volta a raggiungere i 10 milioni di contatti grazie a campagne di affissioni in 4 delle principali città tedesche e attività in store sviluppate dalla GDO.

Chiara Brandi

Ferrara

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