INTERPERA, LE SFIDE DEL SETTORE: MAGGIORE APERTURA AI MERCATI E INNOVAZIONE

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Far fronte ad un sostanziale calo dei consumi interni dei paesi produttori e ad un mercato globale in continua evoluzione sotto il profilo geopolitico e della domanda, nonostante una produzione in generale contrazione, sono le sfide che il comparto delle pere europeo si trova a dover affrontare.

È l’idea che emerge unanime tra i diversi relatori che si sono alternati questa mattina sul palco di InterPera, il più importante Congresso internazionale dedicato al settore, in corso a Ferrara in contemporanea al Salone Internazionale della Pera, FuturPera. Dati alla mano, è innegabile che il commercio internazionale sia diventato un aspetto fondamentale per la sopravvivenza del comparto e che pertanto vada sostenuto con una maggiore apertura ai mercati. L’approccio tuttavia deve avvenire in modo differente poiché i consumatori hanno gusti ed esperienze di consumo diverse, in taluni casi da assecondare con nuove proposte frutto di rinnovamento varietale, in altri da “sviluppare” facendo conoscere loro varietà finora sconosciute.

Le esportazioni dei paesi produttori di pera all’interno dell’Unione europea sono decisamente aumentate negli ultimi 15 anni, passando dal 26% del 2000 al 55% della produzione totale del 2015 (prevista per 2.343.000 di tonnellate). L’Italia con una produzione di 737.000 tonnellate di pere si è confermata anche nel 2014 il primo paese produttore di pere a livello europeo. Seguono a grande distanza Spagna con 371.000 tons e Belgio con 340.000 tonnellate. Sapientemente moderati dal vice presidente di Areflh, Luciano Trentini, alla sessione di questa mattina sono intervenuti Elisa Macchi (CSO, Italia), Manuel Simon (Afrucat, Spagna), Kevin Moffitt (US Pear Bureau, USA), Gabriele Ferri (Naturitalia, Italia), Philippe Appeltans (VBT, Belgio), Vincent Guérin (AOPN Pomme Poire, Francia), Caterina Rosario (ANP, Portogallo), Miguel Angel Giacinti (rappresentante di Argentina e Cile), Mariette Kotze (rappresentante Sud Africa).

Per maggiori approfondimenti in merito alle presentazioni dei relatori, l’appuntamento è sul sito (e newsletter) del Corriere Ortofrutticolo di domani.

Chiara Brandi

Ferrara

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