Recentemente si è tornato a discutere del ruolo dei Mercati e dei Centri agroalimentari. Nel caso delle provvidenze per il PNRR, per esempio, è emerso l’interrogativo se alcuni contributi possano essere considerati aiuti di Stato a strutture di carattere commerciale. Ma il ruolo di servizio pubblico dei Mercati deve essere sempre ben ricordato e oggi anche maggiormente sottolineato alla luce delle nuove tendenze in atto.
Il sistema distributivo dei prodotti agroalimentari e delle merci in generale sta evolvendosi molto velocemente. L’ottimizzazione della logistica delle merci è un campo di estremo interesse per la qualità della vita in tutti i centri urbani; si tenga poi presente che circa un terzo di tutto il traffico pesante in circolazione è rappresentato dal trasporto di cibo.
L’approvvigionamento annonario delle città è quindi divenuto un argomento cruciale e oggetto di profondi dibattiti e grandi operazioni urbanistiche in buona parte del mondo occidentale. La principale tendenza per la logistica alimentare è rappresentata dalla costituzione di reti di hub logistici in cui la distribuzione “dell’ultimo miglio” (la parte terminale del percorso verso il dettaglio e il consumatore, la più difficoltosa e costosa) viene affidata a mezzi non inquinanti, i cui percorsi urbani possono anche essere ottimizzati ricorrendo a tecnologie avanzate.
In contrapposizione a questi dettati urbanistici è invece l’attuale impetuoso sviluppo del cosiddetto delivery, ovvero la consegna a domicilio di prodotti acquistati sul web. Il delivery pare oggi destinato a rivoluzionale il mondo della distribuzione al dettaglio così come successe con la creazione degli ipermercati negli anni ’90 del secolo scorso.
Il ruolo dei Mercati e centri agroalimentari può oggi essere ritenuto fondamentale per la costruzione di reti sostenibili per la distribuzione del cibo nelle aree urbane. L’Italia è ancora caratterizzata da una fitta rete di piattaforme mercatali, presenti anche in centri di piccole-medie dimensioni. Negli ultimi 20 anni Mercati e Centri agroalimentari hanno visto tuttavia un certo declino della attività: con l’avvento della distribuzione moderna e poi della GDO è venuto a meno il ruolo esclusivo di carattere annonario.
I Mercati avevano ‘ab origine’ una funzione basilare per il rifornimento alimentare di centri urbani rappresentando una vitale cerniera commerciale e di servizio con il mondo della produzione agricola. Oggi possono avere un’ulteriore evoluzione a servizio delle città e della logistica sostenibile rafforzando la propria funzione di servizio pubblico.
La maggior parte dei Mercati e centri agroalimentari è situata nelle immediate vicinanze (o anche all’interno) dei centri urbani e quindi rappresenta un sistema di hub urbani perfetti per la distribuzione sostenibile delle merci.
Le merci possono essere quindi scaricate da mezzi pesanti (e inquinanti) e caricate per l’ultimo miglio urbano su mezzi non inquinanti. I Mercati-Centri agroalimentari sono strutture in gran parte dei casi di proprietà e con gestione pubblica e possono quindi far attivamente parte dei piani logistici urbani, metropolitani e regionali.
L’Italia, però, è purtroppo priva di piani logistici integrati nazionali o regionali: tale carenza si riflette non solo con il peggioramento delle qualità della vita (inquinamento, traffico, incidenti…) ma anche con un forte spreco in termini economici (consumo energetico, tempi maggiori di consegna…).
Il differente uso dei Mercati-Centri agroalimentari, ovvero il passaggio da una funzione prevalentemente commerciale a una in cui viene meglio valorizzata la funzione logistica a servizio dei centri urbani, è oggi da ritenersi fondamentale per la politica urbanistica nazionale. Si tratta di strutture già esistenti, in genere ben avviate, che devono essere viste come una risorsa basilare per il Paese.
Duccio Caccioni
IL NUOVO RUOLO DEI MERCATI PER UN’URBANISTICA SOSTENIBILE
Recentemente si è tornato a discutere del ruolo dei Mercati e dei Centri agroalimentari. Nel caso delle provvidenze per il PNRR, per esempio, è emerso l’interrogativo se alcuni contributi possano essere considerati aiuti di Stato a strutture di carattere commerciale. Ma il ruolo di servizio pubblico dei Mercati deve essere sempre ben ricordato e oggi anche maggiormente sottolineato alla luce delle nuove tendenze in atto.
Il sistema distributivo dei prodotti agroalimentari e delle merci in generale sta evolvendosi molto velocemente. L’ottimizzazione della logistica delle merci è un campo di estremo interesse per la qualità della vita in tutti i centri urbani; si tenga poi presente che circa un terzo di tutto il traffico pesante in circolazione è rappresentato dal trasporto di cibo.
L’approvvigionamento annonario delle città è quindi divenuto un argomento cruciale e oggetto di profondi dibattiti e grandi operazioni urbanistiche in buona parte del mondo occidentale. La principale tendenza per la logistica alimentare è rappresentata dalla costituzione di reti di hub logistici in cui la distribuzione “dell’ultimo miglio” (la parte terminale del percorso verso il dettaglio e il consumatore, la più difficoltosa e costosa) viene affidata a mezzi non inquinanti, i cui percorsi urbani possono anche essere ottimizzati ricorrendo a tecnologie avanzate.
In contrapposizione a questi dettati urbanistici è invece l’attuale impetuoso sviluppo del cosiddetto delivery, ovvero la consegna a domicilio di prodotti acquistati sul web. Il delivery pare oggi destinato a rivoluzionale il mondo della distribuzione al dettaglio così come successe con la creazione degli ipermercati negli anni ’90 del secolo scorso.
Il ruolo dei Mercati e centri agroalimentari può oggi essere ritenuto fondamentale per la costruzione di reti sostenibili per la distribuzione del cibo nelle aree urbane. L’Italia è ancora caratterizzata da una fitta rete di piattaforme mercatali, presenti anche in centri di piccole-medie dimensioni. Negli ultimi 20 anni Mercati e Centri agroalimentari hanno visto tuttavia un certo declino della attività: con l’avvento della distribuzione moderna e poi della GDO è venuto a meno il ruolo esclusivo di carattere annonario.
I Mercati avevano ‘ab origine’ una funzione basilare per il rifornimento alimentare di centri urbani rappresentando una vitale cerniera commerciale e di servizio con il mondo della produzione agricola. Oggi possono avere un’ulteriore evoluzione a servizio delle città e della logistica sostenibile rafforzando la propria funzione di servizio pubblico.
La maggior parte dei Mercati e centri agroalimentari è situata nelle immediate vicinanze (o anche all’interno) dei centri urbani e quindi rappresenta un sistema di hub urbani perfetti per la distribuzione sostenibile delle merci.
Le merci possono essere quindi scaricate da mezzi pesanti (e inquinanti) e caricate per l’ultimo miglio urbano su mezzi non inquinanti. I Mercati-Centri agroalimentari sono strutture in gran parte dei casi di proprietà e con gestione pubblica e possono quindi far attivamente parte dei piani logistici urbani, metropolitani e regionali.
L’Italia, però, è purtroppo priva di piani logistici integrati nazionali o regionali: tale carenza si riflette non solo con il peggioramento delle qualità della vita (inquinamento, traffico, incidenti…) ma anche con un forte spreco in termini economici (consumo energetico, tempi maggiori di consegna…).
Il differente uso dei Mercati-Centri agroalimentari, ovvero il passaggio da una funzione prevalentemente commerciale a una in cui viene meglio valorizzata la funzione logistica a servizio dei centri urbani, è oggi da ritenersi fondamentale per la politica urbanistica nazionale. Si tratta di strutture già esistenti, in genere ben avviate, che devono essere viste come una risorsa basilare per il Paese.
Duccio Caccioni
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