Syngenta ha comunicato che il chief executive Mike Mack (nella foto) lascerà il gruppo svizzero dell’agrochimica alla fine di ottobre, a poco più di due mesi dalla rinuncia al takeover da 45 miliardi di dollari da parte del colosso Usa Monsanto. Il chief financial officer John Ramsay assumerà l’incarico temporaneamente.
Mack ha dichiarato che questo è il "momento opportuno per l’azienda di beneficiare delle prospettive di un nuovo leader". Syngenta aveva chiuso in progresso dell’1,24% la seduta di martedì a Zurigo.
Tuttavia secondo Michel Demaré, presidente del Consiglio d’amministrazione del gruppo agrochimico di Basilea, in un’intervista pubblicata da "Le Temps", le dimissioni del presidente della direzione di Syngenta Mike Mack non hanno nulla a che vedere con i tentativi di rilevamento degli ultimi mesi da parte dell’americana Monsanto.
"Mike Mack è direttore generale da otto anni. Di recente ha fatto il punto sul suo ottimo bilancio ed è giunto alla conclusione di aver raggiunto i propri obiettivi. Inoltre per Syngenta sarebbe meglio proseguire con una leadership differente", spiega Demaré.
"Ha fatto questa proposta al Cda e siamo stati d’accordo. Ci separiamo in ottimi rapporti", aggiunge Demaré. Questi respinge vigorosamente ogni legame della partenza a fine mese del CEO con la decisione di rifiutare l’offerta di Monsanto – portata infine a 47 miliardi di dollari prima di gettare la spugna -, presa all’unanimità dall’organo di sorveglianza.
"Mike Mack faceva parte del consiglio, dunque era dello stesso avviso", rileva il presidente. "Non ci sono altre conclusioni da tirare dalle sue dimissioni. Nonostante certe critiche riteniamo ancora che l’offerta di Monsanto non fosse buona e che fosse prudente non darvi seguito. Mike Mack è sempre stato d’accordo".
