ZUCCHE VENETE, RICHIESTE SOSTENUTE E DOMANDA IN AUMENTO

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E’ il momento delle zucche. La richiesta è molto forte ed i consumi sono decisamente in lievitazione, come si rileva a OPO Veneto, organizzazione di produttori con sede centrale a Zero Branco (Treviso). La qualità quest’anno è migliorata rispetto allo scorso anno.

Dal Veneto arrivano ottime zucche, in particolare dal Polesine, dove si coltiva una meravigliosa Delica, che da alcuni anni sta rispondendo alle attese dei produttori per la stabilità sostanziale del mercato e per le quotazioni, che, pur non entusiasmando, sono comunque ritenute soddisfacenti, soprattutto se si fa il confronto con altri ortaggi.

La Delica è molto apprezzata per la dolcezza della polpa giallo arancione che si presenta molto compatta. Si distingue per la buccia sottile di colore verde intenso con striature più chiare. Il peso è ideale per le capacità di consumo familiare: da 1 a 2 chili. La si può cuocere intera ed è fantastica in cucina e pasticceria. Sta guadagnando terreno per le stesse ragioni la Violina, così chiamata per la forma allungata che richiama il violino. Può arrivare ai due chili. Si caratterizza per la polpa compatta, molto dolce e di colore giallo intenso, che la rende particolarmente adatta per i tortelli, e per la buccia spessa e rugosa tendente al nocciola chiaro. Per la grossezza (può superare i 4 chili), invece, è oggi penalizzata la zucca marina di Chioggia, la "suca baruca", una gloria dell’orto veneto che si affaccia sul mare. Ha un gusto eccezionale, esaltato dalla qualità dei terreni litoranee, ricchi di salsedine.

C’è, comunque, anche per questa varietà un ritorno di interesse, legato alla valorizzazione del territorio attraverso i suoi prodotti tipici. Nel litorale di Cavallino Treporti, a ridosso di Venezia, si stanno producendo bellissime zucche ornamentali, stupefacenti per colore e forma, impiegate per abbellire tavole e ambienti. Sono ortaggi festosi, tipici dell’autunno, che fanno colore, che suscitano simpatia e allegria. Secondo le prime stime, nel Veneto quest’anno si dovrebbero superare abbondantemente i 60 mila quintali di zucche, metà delle quali sono coltivate nel Polesine. Il mercato, sottolineano a OPO Veneto, si mantiene stabile, su quotazioni che rientrano nella media.

Un capitolo a parte è rappresentato dalle zucche impiegate nella notte di Halloween: svuotate ed intagliate, con una candelina, all’interno assumono le sembianze di spiriti dall’espressione macabra. La simbologia, che si collega al mondo della morte e dell’occulto, è oggi superata, quasi ignorata. La festa di Halloween è semplicemente folclore, occasione di allegria e di giocosi scherzetti che nulla hanno a che fare con l’Aldilà. Bene, comunque, se contribuisce a "sostenere" e valorizzare la produzione di zucche.

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