Maxi operazione dei carabinieri contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in Veneto.
Nell’operazione, battezzata “Polvere di Stelle“, sono stati arrestate cinque persone, tre di nazionalità marocchina, uno di nazionalità albanese e una donna di nazionalità italiana.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Anna Maria Zanotti, sono partite nel maggio 2019, condotte dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Vicenza con la collaborazione dei colleghi del NIL di Verona,.
È stata individuato una cooperativa agricola di Cologna Veneta che reclutava cittadini marocchini da impiegare come manodopera nelle aziende del territorio in un regime definito dall’Arma “di sfruttamento”.
Gli accertamenti condotti dai carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia, hanno individuato i reati commessi titolare dell’azienda fornitrice di manodopera, dai due figli, che si occupavano del reclutamento dei lavoratori, da un suo stretto collaboratore di cittadinanza albanese, con le funzioni di intermediario di manodopera, e una donna italiana, collaboratrice di uno studio commercialista, che svolgeva le funzioni di consulente del lavoro operando per consentire alla cooperativa di evadere gli oneri contributivi da versare in favore dei dipendenti.
Ai lavoratori veniva versata una retribuzione nettamente inferiore (anche la metà) a quella contemplata dai contratti collettivi regionali e nazionali. I lavoratori venivano ammassati in strutture fatiscenti e poi fatti lavorare, sotto stretta sorveglianza, dall’alba fino a tarda sera e senza il rispetto di alcuna norma di sicurezza sui posti di lavoro. Così i prezzi della cooperativa per i committenti diventavano bassissimi, creando fra l’altro concorrenza sleale, grazie anche ai documenti falsi forniti dallo studio di commercialisti vicentino coinvolto nell’operazione.
