KIWI, PREVISTA PRODUZIONE IN AUMENTO (+9%). VENETO FALCIDIATO DALLA MORIA

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Sono 24.400 gli ettari coltivati a kiwi in Italia nel 2015. Una superficie sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, grazie all’aumento di Calabria e Campania a controbilanciare il calo di Veneto, Piemonte (-3%) ed Emilia Romagna (-4%). In ascesa, la produzione nazionale, che dovrebbe superare le 538mila tonnellate, il 9% in più del 2014 (495 mila): la produzione commercializzabile crescerà dell’+8.

Seguendo questo trend il nostro Paese si conferma il primo produttore europeo, seguito dalla Grecia, con 170mila tonnellate (+11%). Il 70% della produzione è destinata all’export in particolare dell’Europa comunitaria (216mila tonnellate; +3% rispetto al 2014). Crollano (-52%) gli scambi con l’Europa extra Ue, ad 8.200 tonnellate (4.850 delle quali dirette in Svizzera) a causa degli effetti dell’embargo russo. Ma aumenta la domanda del Nord America (31.800 tons; +5%), del resto del continente (12.870 tons; +12%) e dell’Estremo Oriente (22.800 tons; + 11%).

I dati sono stati illustrati ieri sera nella sala congressi di Veronamercato in occasione del consueto incontro dedicato alle stime di produzione e commercializzazione del kiwi organizzato in collaborazione con la Camera di commercio di Verona. Relatori Tomas Bosi del Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara e Lorenzo Tosi di Agrea.

La situazione più critica riguarda il Veronese, dove i produttori negli ultimi anni hanno dovuto fronteggiare la batteriosi, ora sotto controllo ed in seguito la moria del kiwi. Interessati all’asfissia radicale, solo nel 2015 quasi 1000 ettari, in aggiunta ai 600 dell’anno precedente. Il presidente di Coldiretti e componente di Giunta della Camera di Commercio, Claudio Valente, snocciola le cifre. “Il danno per un ettaro coltivato a kiwi ed espiantato causa moria, secondo i nostri calcoli, è pari a 100 mila euro in quattro anni: 18 mila euro per l’anno di mancata produzione, più i costi di re-impianto e di coltivazione fino a che la pianta non comincia a fare frutti, al quinto anno”.

In apertura Fausto Bertaiola, presidente del Consorzio di tutela del kiwi di Verona sottolinea: "le aziende dei 12 Comuni della provincia più interessati alla moria sono 930, in tutto i coltivatori di kiwi sono 1.200. Stiamo proseguendo sul fronte della ricerca, di concerto con l’Università. E anche la Regione sta valutando come aiutare gli agricoltori rimasti senza reddito. Meglio attendere prima di espiantare. Anche solo per capire se reimpiantare sullo stesso terreno”.

La moria rappresenta una calamità naturale, secondo Stefano Casali, consigliere regionale e componente della commissione agricoltura di palazzo Ferro Fini. “Nell’immediato dobbiamo aiutare i produttori attingendo alle misure del Psr; in futuro dobbiamo fare squadra e creare un centro di ricerca sulla frutticoltura, magari a Bovolino, per prevenire queste emergenze o per tamponarle nel breve periodo”.

Valeria Zanetti

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