RADICCHI VENETI, PROSPETTIVE INCORAGGIANTI PER LE PRODUZIONI INVERNALI

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Si prevede un inverno molto freddo con tante gelate: per i radicchi veneti, se effettivamente accadessero, sarebbe “fare bingo”. Il gelo è amico dei radicchi tardivi: dà ad essi croccantezza, bellezza, gusto.

Le semine e i trapianti quest’anno sono stati superiori rispetto al 2014. I radicchi stanno maturando bene, ci sono quindi tutte le premesse per un eccellente ed abbondante raccolto.  L’ultima parola spetta sempre al tempo, nella speranza che  siano azzeccate le previsioni. Sono molto fiduciosi al Consorzio di tutela del radicchio rosso di Treviso Igp e variegato di Castelfranco Igp, presieduto  da Paolo Manzan e diretto da Denis Susanna. Si è partiti bene con il radicchio variegato precoce di Castelfranco Igp, che sta godendo un momento felice, così come è crescente l’interesse per il tardivo. Quest’anno al variegato Igp sono stati dedicati  oltre mille ettari, più 60 per cento rispetto al 2014.

Il radicchio è richiesto e sta incontrando sempre più l’interesse da parte della quarta gamma. Si sta piazzando bene sui mercati il rosso precoce di Treviso, che anticipa l’arrivo del mitico tardivo, che si potrà gustare con il marchio Igp soltanto a partire dalla seconda gelata, che quest’anno dovrebbe arrivare  molto presto. La produzione del tardivo Igp  si annuncia sullo stabile:  ne è stata trapiantata la stessa quantità dello scorso anno. Stanno un po’ meno bene i radicchi tondi di Chioggia. Per la produzione autunnale- tardiva  è stata micidiale la grandine di fine agosto  che ne ha “massacrato” il 50 per cento, tanto che si fatica a  soddisfare la richiesta. Si sono persi  50 mila quintali sui cento che è la produzione media che va da fine i primi di settembre  a tutto dicembre. Altra piccola mazzata è stata la settimana di bora di settembre che ha “disadratato” le piante. Per il lungo caldo estivo, poi, i radicchi non si chiudono bene. Tutto questo, sottolinea Giuseppe Boscolo Palo, spiega l’elevata quotazione rispetto al tradizionale andamento stagionale: più di 2 euro sul campo a fine settembre e primi di ottobre. Il radicchio tondo è la varietà in assoluto più coltivata: in Italia si è sul milione e cento mila quintali, dei quali  circa 600 mila sono prodotti nel Veneto. Stanno crescendo le aziende che aderiscono  al Consorzio di tutela del tondo Igp  di Chioggia.

 L’inverno  promette bene anche per il  semilungo tardivo di Verona, con una produzione che si prevede in crescita. Considerando le semine fatte, si potrebbe arrivare a un più 30 per cento. I coltivatori sperano di  compensare le perdite che hanno subito con il precoce e con il  medio radicchio veronese: una produzione 2015 quasi dimezzata a causa del maltempo. “Contiamo molto sul  tardivo”, commenta Gianni Lora, presidente della Cooperativa Corte Veneta. 

Buone notizie arrivano  dal Consorzio di tutela, presieduto da Cristiana Furiani.  Segnali molto positivi per i radicchi veneti sono stati evidenti al Macfrut di Rimini. Grandissimo l’interesse dimostrato nei loro confronti da operatori nazionali ed esteri.

 

Nella foto, da sinistra: Cristiana Furiani, Cesare Bellò e Giuseppe Boscolo Palo

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