PORTI, GALLANTI: “PER COMPETERE CON GLI ALTRI PAESI SERVE MENO BUROCRAZIA”

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Una riforma delle autorità portuali per cambiare radicalmente la struttura e tornare a competere con l’Europa. A chiederlo a gran voce, a pochi giorni dall’assemblea generale di Assoporti, l’Associazione dei porti italiani, è Giuliano Gallanti (nella foto), presidente dell’Authority di Livorno. ”Per come sono oggi, si tratta di enti ormai superati”, afferma l’ex presidente dell’Ap di Genova.

 

Gallanti, in un’intervista all’Ansa, si chiede: ”Come si può competere con il Nord Europa, o con la vicina Francia se ogni volta che dobbiamo prendere una decisione bisogna convocare un comitato portuale composto da 21 persone? L’ultima volta che abbiamo chiesto un parere alla Corte dei Conti – aggiunge – per un impegno di spesa di appena 10 mila euro, abbiamo aspettato due mesi la risposta”. Il porto di Livorno, che quest’anno sta facendo registrare un aumento del 7% dei traffici merci e ha accolto 950 mila passeggeri, è ”la porta di accesso via mare alla Toscana”.

”Entro l’anno – spiega Gallanti – avvieremo i lavori di dragaggio, per consentire l’arrivo di navi oltre le 8 mila tonnellate. E abbiamo affidato a un gruppo di tecnici il nuovo piano regolatore, che prevede tra l’altro una nuova stazione marittima. L’Europa ci ha inserito nella lista della rete Ten, ma per continuare a competere a livello internazionale, oltre agli auspicati investimenti nelle infrastrutture che tardano ad arrivare, occorre semplificare le procedure”.

Un tema, quest’ultimo, che Assoporti ha inserito tra le sue richieste al governo. ”Dobbiamo essere piu’ rapidi nelle risposte – insiste Gallanti – e per riuscirci bisogna semplificare e riformare le Authority”. Due, secondo Gallanti, i modelli di riferimento per rendere competitive le Autorità Portuali: ”Quello dei Paesi del Nord Europa – osserva – dove le Authority sono delle società per azioni. E poi c’e’ quello della Francia, che ha fatto delle Ap delle municipalizzate, con un consiglio d’amministrazione formato da un numero ristretto di manager e un comitato di sorveglianza”.

L’Italia, secondo Gallanti, deve insomma uscire dalla lista nera del ”red tape”, come in inglese viene definito l’eccesso di burocrazia. ”E’ l’unico modo – conclude – per smetterla di essere considerati tra i Paesi piu’ arretrati d’Europa”.

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