PATTO TRA USA E 11 PAESI DEL PACIFICO, DE CASTRO: “RISCHIOSO PER L’EUROPA. ACCELERARE SUL TTIP”

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Intesa raggiunta dagli Stati Uniti con 11 Paesi del Pacifico sul Trans-Pacific Partnership (Tpp) dopo giorni di intense trattative. L’intesa abbatterà le barriere al commercio e – secondo i negoziatori – aumenterà il lavoro e gli standard ambientali tra le nazioni che rappresentano circa il 40% della produzione economica mondiale.

L’accordo dovrà essere approvato ora dal Congresso Usa e dai rispettivi governi degli altri 11 Paesi.

Con il raggiungimento dell’accordo tra Stati Uniti e altri 11 paesi dell’area del Pacifico diventa ancor più urgente siglare rapidamente il Ttip (Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, ndr)”. Così Paolo De Castro (nella foto), coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, commenta la notizia della chiusura del negoziato di libero scambio Tpp.

 “Il rischio – prosegue De Castro -, qualora non si dovesse arrivare a un prossimo accordo tra Ue e Usa, è quello di dover sottostare agli standard definiti nel patto tra Stati Uniti e paesi del Pacifico, standard inferiori rispetto a quelli europei che da sempre difendiamo con determinazione. Serve quindi, ora più che mai, un’accelerazione dell’iter negoziale da parte dell’amministrazione Obama, ma serve anche un maggiore protagonismo dei primi ministri europei e mi auguro che Matteo Renzi, da sempre sostenitore del Ttip, possa guidare i suoi omologhi con l’obiettivo di intensificare i negoziati. Lo scorso luglio il Parlamento europeo ha espresso a larga maggioranza la propria posizione in favore dell’accordo Ue-Usa, evidenziando in maniera puntuale rischi e opportunità per i diversi settori. Confidiamo – conclude De Castro – che, anche grazie a questo imponente lavoro di indirizzo, si possano finalmente compiere i prossimi decisivi passi per siglare un accordo che ha tutti i numeri per dare nuova linfa all’economia dell’Unione, creando lavoro e occupazione”.

In un’intervista rilasciata al Resto del Carlino a Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo, De Castro approfondisce l’argomento. “La palla è agli Usa“ spiega De Castro sul Carlino. “Gli americani stanno chiudendo il Tpp, l’accordo transpacifico, su cui lavorano da 6 anni. È importante che non si chiuda solo quello e che si vada avanti anche col Ttip. Il vero rischio è gli americani ci scarichino”, sottolinea l’ex ministro dell’Agricoltura. “Noi abbiamo solo da guadagnare da una chiusura del Ttip in tempi brevi, comunque entro i primi mesi del 2016”.

Nell’intervista rilasciata a Frassoldati, De Castro entra nel dettaglio dell’accordo tra Europa e Stati Uniti escludendo l’introduzione di organismi geneticamente modificati. Ogm, carni agli ormoni e trattate non fanno parte di un negoziato che vuole abbassare o abolire le barriere, tariffarie e non, per agevolare gli scambi, e che non può materialmente modificare i sistemi preesistenti di protezione dei cittadini”.

Sugli standard eurpei sulla qualità dei prodotti De Castro assicura che non saranno toccati. “Chi fa terrorismo su questo punto per bloccare tutto non si rende conto dell’importanza di questo accordo, del suo volano economico per favorire gli scambi commerciali tra le due sponde dell’Atlantico”.

De Castro sul Carlino snocciola infine alcuni numeri per dare la dimensione del possibile accordo. “Recenti studi d’impatto hanno stimato che a una riduzione del 25% delle barriere non tariffarie, accompagnata dall’azzeramento di quelle tariffarie, corrisponderebbe una crescita dei volumi scambiati tra i due player superiore al 40%, con un incremento delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti di oltre il 60%. Già oggi il saldo attivo dell’import/export con gli Usa è a favore dell’Europa per 6 miliardi di euro. Ne dobbiamo approfittare. E noi stiamo crescendo tanto in quel mercato. Il Ttip è un’occasione straordinaria”.

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