APOFRUIT CONTINUA A INVESTIRE SULL’ESTERO. “CINA REALTÀ CONSOLIDATA”

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Apofruit continua a investire per vendere frutta e verdura all’estero. La cooperativa cesenate a Macfrut ha presentato ai propri soci le strategie dei prossimi anni. “Non ci poniamo limiti – ha spiegato il direttore Ilenio Bastoni – dal punto di vista dei nuovi mercati.

Ad esempio, rispetto all’Africa sono più numerosi i container di vegetali che esportiamo rispetto a quelli di importazione. Mercati di sviluppo sono anche quelli del centro e sud America che, in questo periodo, godono anche di un cambio euro- dollaro favorevole”.

La Cina ormai non va considerata più come una nuova frontiera, ma come una realtà consolidata. “Abbiamo iniziato ad esportare in Cina dieci anni fa – ha continuato Bastoni – specialmente kiwi. Lo scorso anno siamo arrivati a 90 container. E’ un mercato in crescita specie per le produzioni di alta qualità. Vi sono nuovi trend di consumo e lo sviluppo è da considerarsi attorno al 15-20 per cento l’anno. Può sembrare strano, ma in quelle zone anche le vendite online sono in forte crescita, più che nel mercato europeo”.

Il presidente Mirco Zanotti ha parlato dal punto di vista dei soci produttori. “La cooperativa dà servizi e sta cercando di continuare la propria politica di sviluppo specie per raggiungere nuovi mercati. Abbiamo una base sociale che, a differenza di altre realtà, si caratterizza anche per l’età media che è più bassa. E sono proprio le aziende giovani che ci spronano a cercare le novità, a puntare su nuove varietà e tipologie di frutta. Penso alle fragole rifiorenti, ai piccoli frutti, alle uve da tavola senza semi, al settore biologico, ai club di prodotto e alla frutta di alta qualità a marchio. Solo puntando sull’innovazione possiamo sperare di dare una giusta remunerazione ai nostri soci che, anche nell’estate 2015, hanno vissuto periodi di luci e di ombre dal punto di vista delle liquidazioni dei prodotti estivi”.

“L’innovazione, se fine a se stessa, ha poco valore. Deve essere declinata secondo le reali esigenze delle aziende”. Lo ha affermato l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli, a margine di un convegno della seconda mattinata di Macfrut.

“In passato si è fatta anche troppa innovazione varietale – ha aggiunto – immettendo sul mercato centinaia di varietà di pesche e nettarine, ad esempio. Ma senza aver le idee chiare di quale obiettivo perseguire. La mira invece deve essere orientata secondo l’asse produttore-consumatore”.

Sul tema delle aziende agroalimentari dell’Emilia Romagna, che stentano ad uscire dalla crisi, l’assessore ha detto che “il Piano di sviluppo rurale è ai blocchi di partenza ed entro La fine di ottobre uscirà gran parte dei bandi grazie ai quali le imprese possono attingere a risorse da integrare alle proprie per crescere specie sul fronte della conquista dei mercati esteri. Questa prima trance impegnerà quasi 400 milioni di euro pari al 38% del budget totale”.

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