PICCOLI FRUTTI CONDIZIONATI DAL CALDO ESTIVO, BORTOLINI (SANT’ORSOLA): “FIDUCIOSI PER L’AUTUNNO”

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Il caldo record di quest’estate, con temperature spesso superiori ai 35 gradi anche in montagna, ha creato non pochi problemi alla stagione dei piccoli frutti. La qualità delle produzioni ne ha in parte risentito, anche se a livello commerciale il settore è riuscito comunque a difendersi in maniera soddisfacente.

Matteo Bortolini (nella foto), direttore della cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Trento), conferma: “In Trentino si sono registrate temperature superiori anche al Sud Italia di alcuni gradi. Un fenomeno eccezionale che ha inciso anche sulle produzioni. Se i valori spesso hanno toccato i 37 gradi, sotto i tunnel si sono raggiunti anche i 50 gradi. Condizioni che hanno stressato le piantagioni”. Alle alte temperature si è unita la siccità che ha causato un importate calo delle produzioni. “Per i piccoli frutti registriamo cali produttivi generalizzati tra il 10 e il 15%”, spiega Bortolini. “Dal punto di vista commerciale comunque è andata bene. La carenza di prodotto ha mantenuto su buoni livelli le quotazioni, superiori in media del 10% rispetto al 2014”. La mancanza di volumi ha costretto però la cooperativa trentina ad acquistare i berries anche all’estero “e con notevole difficoltà – aggiunge il direttore – in quanto anche altri Paesi erano carenti di merce. Il caldo, come anticipato, ha influenzato anche la qualità delle produzioni. “Siamo riusciti a “tenere” ma purtroppo il livello qualitativo non è sugli standard ottenuti nel 2014. Se a luglio i prodotti si presentavano bene, ad agosto abbiamo ereditato il caldo africano delle settimane precedenti. I prodotti ne hanno in parte risentito. All’inizio di settembre invece il clima ci ha aiutato e siamo tornati nella media".

Il 60% circa dei prodotti di Sant’Orsola vengono commercializzati attraverso la grande distribuzione organizzata, il 30% nei mercati agroalimentari, mentre il 10% dei volumi sono inviati all’estero. “Quest’anno nonostante il clima e altre difficoltà abbiamo sviluppato un grande lavoro con la Spagna, oltre che con altri Paesi”, spiega il direttore della cooperativa che prevede di chiudere l’anno con 50 milioni di euro di fatturato (a metà settembre era a 36 milioni di euro). Il calendario prevede la partenza delle produzioni al Sud tra 10 giorni, mentre quelle nel Veronese termineranno a fine ottobre, quelle in Trentino alcune settimane prima.

Per l’autunno siamo molto fiduciosi – afferma Bortolini -. Il settore dei berries continua a vivere un periodo positivo. I consumi sono in crescita. I consumatori sono sempre più incuriositi da prodotti che fino a poco fa erano considerati vere e proprie nicchie e che oggi invece si stanno ritagliando progressivamente sempre più spazio sugli scaffali della gdo. Vanno forte soprattutto le confezioni con i mix, con due referenze, come more e lampone”. Le produzioni andranno avanti fino all’autunno e successivamente inizieranno le importazioni in contro stagione dal Sud America.

Emanuele Zanini

 

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