In un articolo pubblicato oggi sulla stampa regionale dell’Emilia-Romagna, il presidente di CSO Italy Paolo Bruni ricorda Luigi Salvi, il fondatore del Gruppo Salvi, scomparso venerdì 3 dicembre.
Bruni, dopo aver definito Luigi Salvi “un imprenditore con un intuito straordinario e lo sguardo che andava sempre oltre”, ricorda un episodio degli Anni Novanta molto significativo perché dà un’idea precisa dell’imprenditore che fu Luigi Salvi.
Pubblichiamo il passaggio per intero: “All’epoca avevo poco più di trent’anni e facevo il presidente del Consorzio interprovinciale ortofrutta Delta mentre Luigi era una sorta di contraltare, perché era un imprenditore e commerciante privato, concorrente delle cooperative. Un giorno mi propose di fare una grande alleanza tra il mondo privato e il mondo cooperativo. Io rimasi un po’ perplesso e gli chiesi perché lui, affermato imprenditore privato, volesse allearsi con noi cooperatori, che rappresentavamo piccoli produttori. E lui mi spiazzò rispondendo: ‘Caro presidente Bruni, per me non importa se quando morirò avrò in banca un miliardo in più o un miliardo in meno. Per me l’importante è contribuire alla crescita economica di questo territorio, dove si è insediata la mia famiglia’.
“Era un uomo – dichiara ancora Bruni – con una visione straordinaria, che aveva prima di tutto a cuore l’orgoglio di contribuire a far crescere una classe imprenditoriale agricola e a migliorare il tessuto sociale. Se guardiamo le cose oggi, dobbiamo ammettere che Luigi Salvi ha ampiamente raggiunto il suo nobile obiettivo. Credo che il suo insegnamento debba rimanere ai posteri come l’esempio di una vera e sana imprenditoria. Onore alla sua memoria”.
Nella foto, Paolo Bruni con Luigi Salvi