Sono circa duemila gli agricoltori e gli allevatori giunti al Brennero da ogni regione d’Italia per il presidio della Coldiretti contro l’assenza di regole sull’etichettatura e la provenienza dei prodotti agroalimentari d’importazione. Altri sono attesi nel corso della giornata. Con l’intervento della polizia, vengono fermati tir provenienti da oltre confine e controllate le merci trasportate.
Tra l’altro, sono state trovate partite di latte e carne con origine in altri Paesi dell’Ue e destinate ad aziende di trasformazione italiane. Tutto in regola, perché le regole non ci sono o sono poche. I carabinieri del Nas, ad esempio, hanno messo i sigilli ad un camion che trasportava carne con etichetta non indelebile. Le merci trovate nei camion fermati al presidio della Coldiretti al Brennero "sono l’esempio di prodotti che arrivano in Italia senza l’indicazione della provenienza e che magicamente diventano prodotti agroalimentari italiani".
Lo afferma Ettore Prandini, vicepresidente della Coldiretti. "Anche a fronte del tavolo che si apre a Bruxelles che discute misure di sostegno al settore agroalimentare – aggiunge Prandini – la richiesta principale della Coldiretti è di arrivare, prima ancora di pensare a forme di supporto economico, a stabilire l’obbligo di indicare l’origine di tutti i prodotti agroalimentari, perché questo tutela agricoltori ed allevatori italiani". "Come abbiamo visto qui al Brennero – prosegue il vicepresidente della Coldiretti – ci sono prodotti che entrano dal confine già con brand made in Italy". "L’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti non è solo un aiuto al settore agroalimentare italiano, indebolito dall’assenza di regole, ma anche una risposta etica per mettere i consumatori nelle condizioni di sapere cosa acquistano", conclude Prandini. (fonte: Ansa)