“Il segreto del successo della Spagna in Germania è la tipica capacità di innovazione. Gli spagnoli infatti non solo offrono materie prime di ottima qualità ma sono anche in grado di adeguarsi alle ultime tendenze del mercato, garantendo così un certo valore aggiunto ai proprio prodotti”.
Con queste parole Gérald Lamusse (nella foto), Global Brand Manager di Fruit Logistica, giustifica le ottime performance degli esportatori iberici in territorio tedesco. Nel corso del 2014 le esportazioni del comparto agroalimentare in Germania hanno raggiunto i 3,859 miliardi di euro. E per dare concretamente l’idea della presenza iberica sugli scaffali dei supermercati tedeschi basti pensare che, nella stagione in corso, 7 cocomeri su 10 acquistati dai consumatori teutonici sono di origine spagnola.
Secondo l’Istituto per il Commercio Estero, infatti, dal 2005 ad oggi la Spagna ha incrementato il proprio export di cocomeri del 40% e il suo principale cliente è proprio la Germania. Ma il cocomero non è l’unico prodotto ad aver riscosso tanto successo tra i tedeschi. In generale il paese della Merkel sta acquisendo sempre più importanza in termini di quote di export assorbite: se le spedizioni di prodotti agroalimentari rappresentano per la Spagna il 17% del totale esportato, la Germania ne acquista ben il 7%.
“L’aumento del 5,4% rispetto al 2013 delle esportazioni agroalimentari si è verificato in un contesto di mercato altamente competitivo, saturo e maturo”, ha dichiarato il responsabile dell’Economia e del Commercio dell’Ambasciata spagnola a Berlino. “Il buon rapporto qualità prezzo unito all’immagine rurale del nostro paese sono la chiave del successo, il vero elemento di differenziazione dei nostri prodotti”, aggiunge. Secondo solo alle vendite di automobili, l’export di ortofrutta in territorio tedesco nel 2014 ha fatto registrare ben 2,762 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante il successo di alcuni prodotti – quali prosciutto, mandorle, olive preparate, pomodori in scatola, biscotti e prodotti da forno – vi è una presenza relativamente bassa dei marchi spagnoli sul mercato tedesco; un gap dovuto da una parte all’importanza della marca propria del distributore in Germania e dall’altra all’eccessiva frammentazione degli esportatori iberici.
Chiara Brandi
