Un pubblico numerosissimo, in piazza Castello a Ferrara, ha potuto assaggiare sabato 6 novembre le otto varietà di pere che si fregiano dell’IGP Pera dell’Emilia Romagna: Abate Fetel, Decana del Comizio, Conference, Williams, Max Red Bartlett, Kaiser, Santa Maria e Carmen, in occasione dell’evento “Gusta le differenze” inserito nel programma “L’Europa firma i prodotti dei suoi territori”, che rientra nella campagna “Enjoy. It’s from Europe”, sostenuta dall’Unione Europea a favore dei prodotti agricoli europei di alta qualità.
L’appuntamento, promosso da CSO Italy e dal suo presidente Paolo Bruni, è stato un grande successo, confermando il buon feeling tra il consumatore e un frutto che ha tante caratteristiche positive ma che deve essere sostenuto da iniziative mirate per conquistare le posizioni di mercato che gli competono.
L’evento è servito anche ad illustrare la Pera dell’Emilia Romagna IGP, oggetto di recenti iniziative di rilancio a 360 gradi: innanzitutto la creazione della “AOP Pera”, che in brevissimo tempo ha visto sottoscritto il suo protocollo da aziende che rappresentano oltre il 60% della produzione regionale, un progetto finanziato dalla Regione per 120 mila euro nel 2021 e per 2,2 milioni di euro per il 2022, con l’obiettivo di raddoppiare la produzione certificata; non meno importante lo sviluppo di una ricerca finalizzata alla messa a punto di avanzate biotecnologie per la difesa della produzione, in particolare per il contrasto della maculatura bruna.
Soddisfatto il presidente Paolo Bruni: “Con questa manifestazione abbiamo dimostrato le potenzialità enormi della pera IGP dell’Emilia Romagna, una vocazione di grande orgoglio per gli emiliano-romagnoli e i cittadini di Ferrara perché siamo leader nel mondo in questo settore, producendo la nostra regione, nelle province di Ferrara, Bologna e Modena, il 70% delle pere italiane ed essendo l’Italia primo produttore in Europa”.
Con Bruni sono intervenuti il direttore della Clinica medica dell’Università di Ferrara, Roberto Manfredini, e il professor Liborio Trotta dell’Istituto Vergani Navarra. “La pera – ha ricordato il prof. Manfredini – ha caratteristiche positive sia dal punto di vista organolettico che chimico, caratteristiche che le valgono una posizione nel mantenimento della buona salute. La pera sviluppa nell’organismo un’azione benefica, in generale per i suoi effetti anti-infiammatori, la sua funzione anti-tumorale e il suo contrasto ai calcoli renali”.
Trotta è entrato nel merito dell’utilizzo della pera in cucina. “Abbiamo presentato – ha riferito il docente – tre varietà di pere in tre diverse preparazioni: in un primo, un classico cappellaccio ferrarese, e due dolci, fornendo un esempio della versatilità della pera in cucina. La pera si presta a tutto. La si può usare dall’antipasto al dolce ottenendo ottimi risultati”.
Dopo annate produttive e commerciali non positive, le condizioni ci sono per un rilancio a tutto campo di una produzione frutticola tra le più importanti del nostro Paese, con ricadute economiche rilevanti proprio in Emilia Romagna. Da qui il progetto AOP Pera è partito e qui iniziative come quella di piazza Castello rilanciano con orgoglio il legame tra una produzione tipica e la gente del territorio dove viene coltivata.