Condanna assoluta del caporalato e ‘confronto serio su costi di produzione e prezzi’. Queste le due priorita’ indicate dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, secondo cui se i prodotti vengono sottopagati si alimenta una catena di sfruttamento e soprusi sui lavoratori.
Prima di entrare al ministero dell’Agricoltura per il vertice sul caporalato con i ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e del lavoro Giuliano Poletti, Moncalvo, parlando con i giornalisti, ha fatto notare che ‘se i prezzi scendono sotto i costi di produzione le imprese non ce la fanno e sono costrette a chiudere’.
‘La vicenda dei pomodori raccolti in Puglia e sottopagati a meno di 8 centesimo al chilo – ha aggiunto – fa il pari con la raccolta di arance a Rosarno. Quando i prezzi scendono sotto i costi di produzione le imprese oneste sono costrette a chiudere e questo alimenta spazi di concorrenza sleale’.
Moncalvo si e’ detto favorevole alla proposta di confisca dei beni alle imprese che sfruttano i lavoratori: ‘Tutte le norme per sconfiggere il caporalato sono benvenute, poi vi e’ in parallelo il ragionamento sui prezzi. Dobbiamo sconfiggere il caporalato – ha aggiunto – che non possiamo permetterci’; Il settore agricolo italiano ‘ e’ sano – ha concluso – e puo dare un grande futuro al nostro Paese’ Secondo la Coldiretti lo sfruttamento dei lavoratori va combattuto con pene severe e rigorosi controlli: serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filera per garantire un percorso di qualita’, un’operazione di trasparenza e di emersione che premi le imprese virtuose.