MOLISE, IL SALSIFICIO CORRE: PRODUZIONE MAXI PER ACCELERARE SULL’EXPORT

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Una nuova produzione maxi per gli Stati Uniti, esportazioni in Germania, Gran Bretagna, Polonia e Australia. L’idea di allargare lo stabilimento di contrada Perazzeto a Guglionesi (Campobasso) e soprattutto l’idea che "questa azienda potrebbe produrre molto di più e ne ha le potenzialità". Realtà produttive che vedono il futuro in questo modo oggigiorno in Molise sono rare.

 

Invece il Salsificio del Molise va veloce. Rinato dalle ceneri della gestione Perna che l’aveva lasciata prossima al fallimento e vittima dei ladri di rame, dopo l’avvento della Associazione Ortofrutticola molisana che ne ha preso le redini, il Conservificio è arrivato a toccare i quattro angoli del globo. In questi giorni la produzione è a pieno regime. Tre turni con sessanta persone ciascuno al lavoro da metà luglio e sino a metà settembre. Sono i due mesi in cui i pomodori nostrani arrivano a maturazione e devono essere trasformati in salsa o pelati.

"L’Aom è una delle associazioni più grandi d’Italia, ma per tre milioni di quintali di pomodori commercializzati, qui ne trasformiamo solo 300 mila quintali" spiega Giovanni Luisi, 60enne salernitano che l’Aom ha scelto per dirigere lo stabilimento al confine fra Guglionesi e Termoli. Numeri in linea con la produzione dello scorso anno, nonostante le difficoltà dovute alla siccità. "È una corsa contro il tempo perché dobbiamo fare in modo che il prodotto non deperisca".

Il segreto è la filiera corta. "I nostri produttori sono tutti nel raggio di quaranta chilometri. Per l’80 per cento bassomolisani, altri dall’Alto foggiano". Secondo Luisi "dalla raccolta alla trasformazione non passano che tre o quattro ore". Il Conservificio molisano si concentra soprattutto sui pelati, più che sulla salsa e quest’anno ha avviato la trasformazione di pomodori biologici per un totale di 10mila quintali, sempre frutto del lavoro dei produttori associati con l’Aom. Inoltre verranno realizzati 5mila fusti di passata in asettico. In futuro non è escluso che si vada oltre.

"Abbiamo in progetto di realizzare la salsa pronta in vetro (oggi è solo in lattine, ndr), oltre che altre passate derivate dalle verdure". Per farlo però, non basta lo stabilimento attuale, già pesantemente ristrutturato dalla gestione Aom con importanti investimenti anche nei mesi scorsi. "Abbiamo presentato un progetto di ampliamento. Attendiamo di sapere se otterremo i fondi necessari", rivela Luisi. Per l’associazione guidata dal presidente Matteo Falcucci sarebbe un grosso passo avanti per dare un’accelerata decisiva alla produzione.

"Oggi il fatturato è di circa 10 milioni di euro, mentre in passato si fermava a due. Ma per quella che è la mia trentennale esperienza – aggiunge il direttore dello stabilimento – si dovrebbe produrre tre volte tanto". Oggi l’Aom vende soprattutto tramite grande distribuzione. Quasi la metà di quanto prodotto in contrada Perazzeto vanno alla Corex che si occupa di commercializzare salsa e pelati molisani venduti sotto l’insegna “Oro Pomodoro – Valle dei Sanniti”. "Abbiamo confermato le richieste dalla Germania, ma siamo arrivati anche in Inghilterra, Polonia e Australia". La novità più curiosa è la produzione speciale per gli Stati Uniti. «Sì, sarà una produzione più grande, specifica per l’America». Proprio negli Usa il Salsificio è riuscito a cogliere mercati di nicchia. "Collaboriamo con dei venditori di tartufi in California" fa sapere Luisi. (fonte: primonumero.it)

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