A GIUGNO CROLLO DEL 25% DELLE ESPORTAZIONI VERSO LA RUSSIA

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Il crollo delle spedizioni in Russia, che nel mese di giugno sono calate del 25,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2014, pesa sull’andamento delle esportazioni italiane nei Paesi extra UE. E’ quanto emerge dai dati ISTAT sul commercio estero a giugno.

Il forte calo delle esportazioni Made in Italy nel Paese di Putin riguarda tutti i principali settori ma ad essere piu’ colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo scattato il 6 agosto 2014 che ha sancito il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce dai Paesi dell’UE, dagli USA, da Australia, Canada e Norvegia, che avrebbe dovuto durare un anno. Nell’agroalimentare, ai danni diretti stimati in 20 milioni di euro all’anno di mancate esportazioni, si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Lo stop alle importazioni dall’Italia ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti italiani taroccati ma un effetto anche peggiore è che, con la conferma del blocco per il secondo anno consecutivo, si stanno radicando in Russia nuovi fornitori, dalla Turchia alla Cina, per citare due Paesi, ai quali non sarà facile subentrare quando il blocco dovesse finire. Tutto il settore ortofrutticolo italiano è molto perplesso sulle motivazioni che hanno portato a rinnovare un blocco dando dannoso per l’export del settore.

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