Dopo quattro mesi di cali consecutivi, l’inflazione torna a crescere a maggio facendo segnare un indice dei prezzi al consumo dello 0,1% sia in termini congiunturali sia rispetto allo scorso anno. A spingere il Paese fuori dalla deflazione, un contributo giunge anche dal “made in Italy” agroalimentare con il carrello della spesa che, rispetto alla scorso anno, vede aumentare i listini dell’ortofrutta.
Lo afferma il presidente nazionale della CIA Dino Scanavino, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. In particolare, sono stati i vegetali freschi a far segnare il rialzo tendenziale più importante (+11% rispetto al 2014), seguiti dalla frutta che ha visto aumentare il prezzo del 3,2%. Anche se su base mensile la crescita dei prezzi è stata più timida (aumenta la frutta fresca, ma si riduce il prezzo della verdura) -spiega Scanavino- i segnali di ripresa dei consumi da inizio anno sembrano comunque ripercuotersi positivamente sui listini del 2015.
Ma tale tendenza – secondo il presidente della CIA – deve trasferirsi velocemente sulle fasi a monte della filiera. Sono sempre di più i casi e i settori in cui le aziende agricole con le loro vendite non riescono a remunerare i costi di produzione. È opportuno mettere in campo le iniziative e gli strumenti necessari a trasformare in reddito i segnali di ripresa che ci giungono dalle statistiche sull’economia