Sin da subito, la start-up si distingue sul mercato della Piana del Sele perché produce raccoglitrici con motori elettrici e non endotermici, e in soli due anni intensifica la vendita delle sue macchine al punto che, per le baby leaf, core business della Piana del Sele, detiene una quota di mercato del 30% sul territorio.
“Oltre ad avere intensificato la produzione – spiega il co-fondatore Francesco Roselli – l’abbiamo anche diversificata. Le raccoglitrici oggi rappresentano il 70% del nostro fatturato che, per la restante parte, viene generato da altre macchine sempre destinate al settore della IV Gamma. Come l’ultima arrivata, la Eco Clean, destinata alla rifilatura delle baby leaf. È una macchina ibrida che permette un risparmio di gasolio tra il 20 e il 30%. Oltre che innovativa, soddisfa anche le richieste del mercato, dal momento che molti big della IV Gamma hanno imposto il divieto di macchine con motore idraulico”.
Una delle peculiarità di Dari Ecomeccanica – che nasce e si sviluppa nell’indotto del polo produttivo di IV Gamma della Piana del Sele e lavora con tutti i più grandi gruppi del settore – è quello di fare sviluppo direttamente presso le serre delle aziende clienti. “Oltre a costruire macchine su misura, cioè tarate in base alle esigenze del produttore, le implementiamo e facciamo ricerca direttamente nelle loro serre. È una sorta di attività consequenziale a quella di assistenza in campo”.
Un progetto che Dari Ecomeccanica vorrebbe realizzare prossimamente è la costituzione, come soggetto attuatore, di un contratto di filiera nel settore della IV Gamma.
“Abbiamo una serie di aziende agricole nostre clienti – precisa infatti Roselli – e insieme a loro vorremmo proporre un contratto di filiera in cui, per la prima volta, ci sia anche un’azienda del settore secondario, non propriamente della filiera. Ciò anche in relazione alla peculiarità dei prodotti della nostra area, come ad esempio la rucola della Piana del Sele, che ha ottenuto il riconoscimento dell’IGP. Se nei contratti di filiera, come quello sulla nocciola di Giffoni o quello sul pomodoro da industria, possono entrare le industrie della trasformazione, perché non è possibile allargare la filiera a monte, includendo anche i produttori delle macchine agricole, tanto più per filiere legate al territorio come quella della rucola IGP?”.
Mariangela Latella