I prodotti convenience sono il futuro del comparto ortofrutticolo europeo. E’ questo in estrema sintesi ciò che emerge dall’ultima ricerca pubblicata da Euromonitor International sulle abitudini alimentari dei consumatori del Vecchio Continente.
Nonostante il cambiamento delle abitudini alimentari dei cittadini europei – che tendono a prediligere un’alimentazione più sana e meno ricca di proteine animali – negli ultimi 5 anni si è registrata una leggera contrazione delle vendite dei prodotti freschi. Una tendenza però che non ha coinvolto le categorie ad elevato valore aggiunto – IV gamma e snack alla frutta – che al contrario hanno messo a segno una crescita nell’intorno del 20%. In controtendenza anche il comparto del biologico, che in alcuni paesi – Regno Unito e Spagna in primis – ha superato le vendite dei prodotti convenzionali.
L’Europa occidentale – come riporta fruitnet.com – rappresenta oggi circa l’8% del mercato mondiale della frutta e quasi il 6% di quello degli ortaggi. Lo scorso anno i volumi di frutta venduti sono stati pari a 34,23 milioni di tonnellate; agrumi, mele, banane, uva e drupacee sono le categorie di prodotto più popolari. Arance e mandarini rappresentato più del 20% del mercato, anche se il volume delle vendite è in calo dal 2009. In contrazione anche le vendite di pompelmi (-3,1%), di pere e mele cotogne (-1,8%) e di mele (-0,9%). Al contrario i mirtilli continuano ad avere ottime performances con un tasso di crescita annuo nel periodo 2009-2014 di circa 6%. Altrettanto positivo è stato l’andamento della domanda di ciliegie (+2,2%), banane (+1,8%), fragole (+1,5%), pesche e nettarine (+0,6%) e uva da tavola (+0,2%). Circa le vendite di ortaggi nel corso del 2014 i volumi sono stati pari a 36,13 milioni di tonnellate; i pomodori si confermano come prodotto più richiesto con il 31% del venduto. (c.b.)
