“Una priorità che ritengo di apicale importanza riguarda il recepimento della Direttiva (UE) n. 2019/633 sulle pratiche sleali, per tutelare di più e meglio i nostri agricoltori, assicurando effettività ai controlli lungo la filiera e prevedendo il ruolo di Autorità di contrasto in capo alla nostra Amministrazione”.
E’ questo uno degli argomenti forti – e che coinvolgono in modo importante la produzione ortofrutticola – delle linee programmatiche del neo-ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli (nella foto) presentate prima alla Commissione Agricoltura del Senato e ieri, martedì 16 marzo, alla Camera.
“Le vendite sotto i costi medi di produzione – ha sottolineato il ministro – non sono ammissibili, così come vanno vietate le aste al doppio ribasso praticate da alcune insegne della grande distribuzione. Sono pratiche che danneggiano tanto i produttori quanto i consumatori, perché favoriscono una spinta verso il basso e verso la mortificazione della qualità. Il Ministero avrà una responsabilità diretta fondamentale, essendo stata individuata l’autorità di contrasto nazionale nell’Ispettorato repressione frodi del MIPAAF”.
“Per migliorare l’attività di contrasto – ha precisato testualmente Patuanelli – occorre senza dubbio operare una drastica e incisiva semplificazione. In particolare, vi è la necessità di una revisione del quadro di regole sulle sanzioni in modo da renderle più efficaci, maggiormente proporzionate agli illeciti nonché più organiche a livello settoriale. Infatti, occorre riformare il quadro penale dei reati agroalimentari, oggi fermo alle norme del codice del 1930 ed alla legge sull’igiene degli alimenti del 1962. I tavoli di filiera rappresentano senza dubbio gli strumenti più adatti per la programmazione di interventi in grado di apportare valore aggiunto a tutti i soggetti coinvolti e di operare scelte condivise e calibrate alle diverse realtà”.
Il ministro ha poi citato la vendita diretta, definendola “voce ogni giorno più importante per le imprese agricole, sempre più attente ad avere un rapporto diretto e di fiducia con i consumatori; si deve intervenire per semplificare le procedure, attraverso un miglioramento delle normative già oggi in essere e con nuove risorse per stimolare la nascita dei farmers market”.