Nuovo appuntamento internazionale per Brio, azienda leader nella commercializzazione di prodotti alimentari biologici, che oltre alla capofila italiana conta due società collegate in Germania (Brio Deutschland a Monaco) e in Francia (Brio France a Monteleger e Perpignan).
Dopo la presenza al Fruit Logistica di Berlino, la società di Campagnola di Zevio (Verona), che vanta un’esperienza ultra ventennale nel settore, partecipa infatti a Biofach, la più importante rassegna mondiale dedicata al biologico in programma a Norimberga dall’11 al 14 febbraio. Un appuntamento decisamente strategico in quanto riunisce i principali buyer e operatori mondiali del comparto (nel 2014 il quartiere fieristico della città tedesca ha "ospitato" oltre 2.260 espositori e quasi 42.500 visitatori provenienti da più di 100 paesi) e quest’anno incentrato in particolare sull’analisi delle potenzialità future del biologico, come indica lo slogan Organic 3.0. Si tratta di un settore in costante crescita come dimostrano i dati secondo i quali nel 2014 nel nostro paese la domanda di questi prodotti è aumentata dell’8%, rispetto all’anno precedente, la percentuale di consumatori di alimenti bio ha raggiunto il 59% e il fatturato complessivo si è collocato sui 3,6 miliardi di euro tra mercato interno ed estero.
"Per rafforzare ulteriormente la propria presenza all’interno di questo comparto – dichiara il presidente Gianni Amidei (nella foto sopra) – Brio ha recentemente realizzato un importante processo di aggregazione e l’appuntamento di Biofach rappresenta il palcoscenico ideale per la sua presentazione internazionale: sono infatti entrati nella sua compagine societaria alcuni nuovi soci, protagonisti di primo piano del settore ortofrutticolo, come Agrintesa, Apo Conerpo e Alegra. Nello stesso tempo, la cooperativa La Primavera, pioniera del biologico italiano e fondatrice della stessa BRIO, ha aderito ad Agrintesa e ad Apo Conerpo".
"L’obiettivo di questa operazione – prosegue Amidei – è conquistare la leadership nella produzione e commercializzazione dell’ortofrutta coltivata con tecniche naturali e certificate, rispettose della salute e dell’ambiente".
"Complessivamente, – dichiara il direttore generale di Brio, Andrea Bertoldi (nella foto a fianco) – il gruppo commercializza circa 330.000 quintali di prodotti bio con un fatturato di quasi 56 milioni di euro ottenuto per il 90% dalla vendita di ortofrutticoli".
"In questo scenario – prosegue Bertoldi – nel 2014 il marchio Alce Nero, che ‘firma’ la produzione di ortofrutta biologica dei soci Brio dedicata al canale della Grande Distribuzione Organizzata, ha fatto registrare un lusinghiero +27,8% delle vendite in valore e un incremento del 7% in volume (dati Nielsen rilevati a fine dicembre)". "Brio – conclude il direttore generale – condivide molti valori alla base dell’azione quotidiana di Alce Nero di cui è diventata socia nel 2011. Dalla collaborazione con questo importante protagonista del biologico (che conta oltre 1.000 agricoltori e apicoltori) è nata una linea di ortofrutta fresca di gamma top con referenze distintive per qualità e sapore. Tra gli obiettivi dell’aggregazione anche lo sviluppo di nuovi canali commerciali sui mercati esteri".