Il Cile sta spingendo l’acceleratore per potenziare l’export verso i Paesi del MENA, concentrati prevalentemente nell’area sudorientale del Mediterraneo.
Lo rivela il rapporto ‘Medioriente e Nordafrica: nuovi mercati per l’agricoltura cilena’, pubblicato dall’Ufficio nazionale per gli studi e le politiche agricole (ODEPA) che mette in evidenza come il potenziale di questi mercati sia ancora poco sfruttato dagli esportatori cileni, soprattutto perché non ci sono ancora accordi commerciali bilaterali e le condizioni di accesso variano da Paese a Paese.
Attualmente le esportazioni cilene sono destinate, per il 52% al continente asiatico, specie in Cina grazie all’accordo di libero scambio siglato qualche anno fa; per il 17% in America Latina; per il 16% in Nord America e per il 15% in Europa.
Nel rapporto dell’ODEPA, il Sottosegretario per le relazioni economiche internazionali del Governo cileno, ha dato priorità a cinque Paesi del quadro mediterraneo al fine di arrivare prima possibile ad una chiusura dei negoziati bilaterali: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Marocco, Egitto e Israele.
Oltre a questo, la potenza agricola Sudamericana sta spingendo per arrivare a chiudere anche un protocollo di intesa (memorandum of understanding) avente ad oggetto il commercio e gli investimenti, con i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) al fine di ottenere agevolazioni commerciali e via libera normativi.
Il rapporto economico individua, in particolare, quest’ultima area come strategica per via del previsto e significativo aumento della popolazione e della diversificazione delle abitudini alimentari che derivano dagli accresciuti flussi turistici soprattutto in Arabia Saudita, Emirati e Kwait.
In particolare, in Arabia Saudita l’export cileno di prodotti silvo-agroalimentari, ha raggiunto, nel 2019, 108 milioni di dollari e riguarda, per quanto attiene al settore ortofrutticolo, mele, uva, kiwi, pere, susine, uva passa e passata di pomodoro.
Verso gli Emirati i prodotti ortofrutticoli più esportati sono soprattutto mandarini, limoni e passata di pomodoro.
Interessanti anche Marocco e Egitto, soprattutto per mele, avocado, kiwi, sementi, pesche, puree di frutta e passata di pomodoro (nel caso del Marocco) e uva, mele, avocado, sementi, susine, uva passa, passata di pomodoro e pesche (per il mercato egiziano).
Il mercato delle noci, in questi due Paesi, inoltre, si rivela un’alternativa interessante dopo che il mercato indiano ha applicato un aumento delle tariffe su questo prodotto.
Secondo il rapporto dell’ODEPA, “le regioni del MENA sono sempre più strategiche non solo perché sono già tra i maggiori importatori di prodotti alimentari, ma anche perché questa loro dipendenza dalle materie prime estere andrà ad aumentare a causa della scarsità di terreni agricoli e di acqua che limiterà sempre più la produzione locale”.
Mariangela Latella