ISTAT: IN ITALIA AUMENTA LA QUALITÀ CERTIFICATA PER I PRODOTTI, SPECIE AL SUD

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L’Italia si conferma al primo posto in Europa per numero di denominazioni conseguite con 219 Dop, Igp e Stg di cui 213 in produzione. Il report Istat 2010 sui prodotti agroalimentari di qualità, tira le somme su settore. I prodotti a denominazione di origine sono 25 in più rispetto al 2009. Il settore con più riconoscimenti è quello dell’ ortofrutta e dei cereali con 84 prodotti.

 

Seguono l’olio d’oliva e i formaggi, con 40 riconoscimenti, e infine le preparazioni di carni fresche che vantano 33 denominazioni. All’ultimo posto le carni fesche e altro per un totale di 22 specialità.

 

Nel 2010 gli operatori sono 84.587, in aumento del 3,0 per cento rispetto al 2009. Di questi, il 92,2 per cento svolge esclusivamente attività di produzione, il 6,0 per cento solo trasformazione e il restante 1,8 per cento effettua entrambe le attività. I produttori (79.536 unità, +2,7 per cento rispetto al 2009) sono concentrati soprattutto nei settori dei formaggi (32.432), degli oli extravergine di oliva (19.891) e degli ortofrutticoli e cereali (16.499). I trasformatori (6.574 unità, +8,4 per cento rispetto al 2009) sono presenti prevalentemente nella lavorazione dei formaggi (1.699), degli oli extravergine di oliva (1.641) e delle carni fresche (949). Nel 2010 entrano nel sistema delle certificazioni 10.240 nuovi operatori (9.374 produttori e 1.197 trasformatori), che compensano l’uscita di 7.773 operatori (7.265 produttori e 688 trasformatori). Al 31 dicembre 2010 il 52,2 per cento delle aziende agricole è localizzato in sole tre regioni, Sardegna, Toscana e Trentino-Alto Adige.

 

Le produzioni di qualità sono più diffuse nelle aree collinari e montane del Paese, con il 46,5 per cento dei produttori in collina e il 27,7 in montagna. A livello territoriale si registra un progressivo rafforzamento dei prodotti di qualità nelle regioni meridionali. Al 31 dicembre 2010 i prodotti (Dop) riconosciuti dall’Ue sono 135 (13 in più rispetto al 2009, +10,6 per cento).

 

Nell’anno il settore degli ortofrutticoli e cereali consegue sette nuovi riconoscimenti, tre attribuiti ai formaggi, due agli oli extravergine di oliva e uno agli altri prodotti di origine animale. Le Dop attive sono 133 (16 in più rispetto al 2009, +13,7 per cento), mentre quelle non attive sono appena due. Per quanto riguarda le specialità Igp, al 31 dicembre 2010 quelle riconosciute dall’Ue sono 82, con 11 nuovi riconoscimenti (+15,5 per cento) rispetto all’anno precedente, otto dei quali compresi nel settore degli ortofrutticoli e cereali e uno ciascuno per preparazioni di carni, formaggi e prodotti di panetteria. I prodotti Igp attivi sono 78 (16 in più rispetto al 2009, +25,8 per cento), mentre quelli non attivi sono quattro.

 

Tra il 2004 e il 2010 le Dop, Igp e Stg sono passate da 146 a 219 (73 prodotti in più, +50,0 per cento) e le specialità attive da 129 a 213 (84 prodotti in più, +65,1 per cento). I produttori hanno registrato un incremento di 25.343 unità (+46,8 per cento), mentre gli allevamenti di 18.526 strutture (+64,9 per cento). La superficie è aumentata di 34.127 ettari (+30,1 per cento) e i trasformatori di 829 unità (+14,4 per cento). Crescono anche gli operatori. Nel 2010 entrano nel sistema delle certificazioni 10.240 nuovi operatori (9.374 produttori e 1.197 trasformatori), che compensano l’uscita di 7.773 operatori (7.265 produttori e 688 trasformatori). I nuovi ingressi si registrano prevalentemente nei settori degli oli extravergine di oliva, degli ortofrutticoli e cereali e delle carni fresche, mentre solo nel settore dei formaggi e in quello delle preparazioni di carni gli operatori usciti o cessati superano i nuovi entrati. Le aziende agricole coltivano una superficie di 147.537 ettari (+6,2 per cento rispetto al 2009), le cui produzioni vegetali formano, tal quali o trasformate, 128 specialità Dop e Igp attive, e gestiscono 47.085 allevamenti (-0,4 per cento), le cui produzioni costituiscono altri 74 prodotti di qualità attivi. Per quanto presenti in tutte le regioni, i produttori risultano fortemente concentrati a livello territoriale: al 31 dicembre 2010 il 52,2 per cento delle aziende agricole è localizzato in sole tre regioni, Sardegna, Toscana e Trentino-Alto Adige, con un peso pari, rispettivamente, al 19,2 per cento, 17,0 per cento e 16,0 per cento del totale nazionale. Altre tre regioni (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) raggruppano il 24,5 per cento dei produttori, mentre il restante 23,3 per cento è distribuito nelle rimanenti 14 regioni. In Trentino-Alto Adige prevale nettamente l’ordinamento frutticolo, in Toscana l’olivicoltura e in Sardegna la specializzazione lattiero-casearia. 

 

Gli ortofrutticoli e cereali rappresentano il settore più numeroso con 84 specialità riconosciute, 25 Dop e 59 Igp, di cui risultano attivi, rispettivamente, 23 e 56 prodotti (Tavole 2, 5 e 6). Nel corso del 2010, fra i 25 nuovi riconoscimenti conseguiti dall’Italia, 15 sono ortofrutticoli e cereali (cinque tipi di frutta, nove ortaggi e un cereale). Il settore degli ortofrutticoli e cereali comprende 16.982 operatori, di cui 16.499 produttori agricoli, che coltivano 47.637 ettari (in media 2,9 ettari per azienda), e 949 trasformatori con 978 impianti. Rispetto al 2009 si registra un aumento sia dei trasformatori (+243 unità, +34,4 per cento) e degli impianti (+239 strutture, +32,3 per cento), sia delle aziende (+723 unità, +4,6 per cento) e della superficie (+2.322 ettari, +5,1 per cento). Nel corso del 2010 entrano nel settore 2.416 nuovi operatori a fronte di 1.557 fuoriusciti.

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