BIO, CONTINUA IL TREND POSITIVO DEL COMPARTO. IN ITALIA AUMENTANO SUPERFICI E FATTURATO

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L’interesse nel mondo per gli alimenti biologici continua. Nella maggior parte degli Stati industrializzati dell’occidente il mercato si sviluppa in modo del tutto positivo, come sottolinea in una nota Biofach, la fiera dedicata al bio in programma a Norimberga dall’11 al 14 febbraio 2015 dove si aatendono 2.200 espositori. Una proposta sempre più ampia di alimenti bio, nuovi canali di vendita e una buona fidelizzazione della clientela portano a continue crescite di fatturato.

 

Per numerosi Paesi, tra cui la Germania, la Danimarca e gli USA, già nell’autunno di quest’anno si sta delineando di nuovo un incremento nei mercati del 5-10% per l’intero anno. Il Dr. Helga Willer del Forschungsinstitut für biologischen Landbau – FibL (Istituto di ricerche per l’agricoltura biologica) di Frick (CH) constata: "Tutti i grandi mercati sono in crescita, alcuni di essi addirittura a due cifre". A suo avviso un elemento significativo è il fatto che, per la prima volta dopo quattro anni, in Gran Bretagna si sia registrato nuovamente un incremento.

Anche nel 2013 l’Europa è il continente con la maggior crescita di superfici dedicate al biologico Nell’UE si coltivano secondo criteri bio 10 milioni di ettari di terreni. La quota bio sull’intera superficie agricola si aggira sul 5,6%. Estonia, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Austria, Svezia, Svizzera e Repubblica Ceca dispongono di una quota bio pari a oltre il 10% della rispettiva superficie agricola. In testa alla classifica UE resta comunque l’Austria con circa il 20%. A livello internazionale continua a svilupparsi molto bene il commercio specializzato, presente ormai da tempo non soltanto con negozi di alimenti naturali, bensì anche con supermercati biologici di grandi dimensioni soprattutto in Germania, Francia, Italia e USA e che, di fatto, è un importante motore dell’andamento complessivo del settore. Il numero di grandi punti vendita biologici (a partire da 200 metri quadrati) e di supermercati bio (a partire da 400 metri quadrati) è in continuo aumento e, ad esempio, quest’anno potrebbe aver superato in Germania la soglia delle 800 unità: alla fine del 2013 se ne contavano infatti circa 780.

 

Germania: maggiore mercato bio in Europa

Nel 2013 il fatturato realizzato in Germania con gli alimenti biologici tramite tutti i canali di commercializzazione, dalla vendita diretta in azienda agricola ai discounter e i supermercati, è salito da 7,04 a circa 7,55 miliardi di euro registrando un +7,2%, rileva il Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft – BÖLW (Unione tedesca degli operatori economici del settore ecologico alimentare) di Berlino (D). Per quanto concerne la superficie non si è tuttavia riusciti a tenere il passo con la crescita del mercato: essa è infatti aumentata di poco passando da 1,03 a 1,06 milioni di ettari (+ 2,5%). La quota sulla superficie agricola complessiva risultava essere del 6,3%. La Baviera guida la classifica dei Laender confederati con 215.000 ettari di terreni bio: un ettaro bio tedesco su cinque si trova nel Land più a sud della Germania, seguito dal Brandeburgo con 136.000 ettari e dal Meclemburgo-Pomerania Anteriore con 125.000 ettari. Il Bundesverband Naturkost Naturwaren – BNN (Federazione tedesca dell’alimentazione e dei prodotti naturali) di Berlino (D) ha analizzato le cifre fatturate nel primo semestre del 2014 dai grossisti di alimenti naturali che hanno partecipato al monitoraggio del BNN: forte di un incremento totale dell’8,9% il fatturato è ancora in netta crescita. I calcoli si basano sui dati di 18 aziende che rappresentano circa il 75% del volume di mercato nel comparto dei negozi specializzati e costituiscono quindi un fondamento autorevole per una stima sul mercato bio. Il trend verso un risultato vicino alle due cifre è confermato dal barometro delle vendite per il dettaglio biologico della società di consulenza alle imprese Klaus Braun di Speyer (D). Nella sua analisi dei dati rilevati in circa 300 negozi nel primo semestre del 2014 si arriva a un aumento di fatturato dell’8,2%. Nel 2013 era a +5,8%.

 

I Paesi Bassi sorpassano la soglia del miliardo

Ottime prospettive per il bio si hanno anche nella nazione dell’anno del BIOFACH 2015 dove, stando alle stime dell’associazione vertice Bionext di Zeist (NL), nel 2013 il fatturato realizzato con gli alimenti biologici è salito a 1,07 miliardi di euro. La crescita dovrebbe arrivare a toccare il 6-8% nel comparto bio e il 9% nei negozi di prodotti naturali, sostiene Bavo van den Idsert, direttore di Bionext. Tramite le catene di supermercati convenzionali l’anno precedente è stato realizzato già il 55% del fatturato, il 30% per mezzo del commercio specializzato, l’8% con l’alimentazione fuori casa e il 7% nei rimanenti canali di distribuzione come, ad esempio, i mercati settimanali, la vendita diretta in azienda agricola e la vendita via internet.

 

La Francia saluta il bio con un "bienvenue"

Nel 2013 la Francia ha visto un +9% per quanto concerne la superficie coltivata secondo principi biologici: considerando i 130.000 ettari di terreno in fase di conversione è infatti arrivata a 1,06 milioni di ettari, ponendosi quindi esattamente allo stesso livello della Germania. Il numero di coltivatori è salito a 25.500, quello dei trasformatori e dei commercianti a 12.400. Fino a maggio del 2014 alla cifra di agricoltori bio se ne erano già aggiunti altri 1.000, mentre la superficie era aumentata a oltre 1,1 mio di ha. Tuttavia non sono cresciuti del 9% solamente i campi, gli orti e i prati coltivati con il metodo biologico bensì anche il fatturato, che è salito a 4,56 miliardi di euro, una cifra che include i 172 milioni di euro realizzati con l’alimentazione fuori casa. Nei cinque anni intercorsi tra il 2007 e il 2012 il volume di mercato è quindi raddoppiato. La quota biologica sul mercato alimentare complessivo ammonta invece a soli 2,5%. La ragione di ciò pare potersi ricondurre ai tassi di crescita piuttosto bassi negli anni dopo l’ingresso nel nuovo millennio. Al confronto: negli USA e in Germania la quota di mercato si aggira sul 4%. Tra i gruppi di prodotti nei quali i francesi apprezzano in particolar modo il bio si contano le uova e il latte, dove si raggiungono in qualità ecologica già il 15% ovvero l’11% del fatturato.

 

Italia: aumento di superficie e di fatturato

Nel 2013 il numero di tutte le aziende agricole biologiche, nonché dei trasformatori e dei commercianti attivi nel comparto bio, è salito del 5,4% portandosi a 52.383 unità (SINAB, dati agricoli biologici del Ministero dell’agricoltura italiano, Roma, I). Il numero di aziende bio è cresciuto del 3,4%, quello dei trasformatori e dei commercianti in ambito bio del 10%. I terreni coltivati secondo i principi biologici sono aumentati di un buon 12,8% raggiungendo gli 1,3 milioni di ettari. Ciò corrisponde a una quota bio di oltre il 10% sull’intera superficie agricola. Nell’Italia del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia) la coltivazione biologica cresce in modo particolarmente rapido grazie a nuovi programmi di incentivo regionali. In tali aree è insediato il 50% delle aziende agricole, mentre il nord è tradizionalmente più forte nella trasformazione e nel commercio. In Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si contano 2.023 produttori di alimenti biologici, vale a dire il 33% di tutte le imprese italiane operanti in questo comparto. Anche la domanda in netta crescita mette le ali al mercato: secondo i dati rilevati dal panel consumatori Ismea GFK-Eurisko di Roma (I), nei primi cinque mesi del 2014 i fatturati sono aumentati del 17%.

 

Svezia: per il bio è boom

Forte di un incremento del 30% nel primo semestre del 2014, quest’anno la Svezia si distinguerà in modo particolare. Alcune catene di supermercati come, ad esempio, ICA (+ 52%), Coop (+ 37%) e Axfood (+ 44%) hanno addirittura superato detti valori. Stando alle indagini condotte da Ekoweb, lo scorso anno la crescita ha raggiunto il 13%. Tradotto in cifre assolute il fatturato del 2013 si è quindi aggirato sugli 1,3 miliardi di euro.

 

Gran Bretagna: leggera crescita nel bio

Nel 2013, per la prima volta dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008, il comparto bio britannico ha potuto registrare di nuovo una leggera crescita. Il mercato è salito del 2,8%, lo ha reso noto la Soil Association di Bristol (GB) nel suo attuale rapporto sul mercato: l’Organic Market Report 2014. Lo scorso anno il settore bio ha fatturato in Gran Bretagna 2,16 miliardi di euro. Responsabile di questo sviluppo positivo è, tra gli altri, il dettaglio indipendente del quale fanno parte la consegna a domicilio di panieri in abbonamento, le piattaforme online indipendenti, la vendita diretta in azienda agricola, i negozi di alimenti naturali e i mercati settimanali.

 

Usa: salto di fatturato, +11,5%

Ottime prospettive per il bio anche oltreoceano: nel 2013 in USA il fatturato del settore è salito da 31,5 miliardi a 35,1 miliardi di dollari, vale a dire dell’11,5%. Stando all’Organic Trade Association (OTA) di Brattleboro VT (USA) non si era più riusciti a ottenere una percentuale così alta da cinque anni. Il 92% dei ricavi delle vendite (32,3 miliardi di dollari) è stato realizzato con gli alimenti bio, il resto con articoli non food. I dati si basano su quanto indicato da oltre 200 aziende leader in ambito biologico sottoposte a valutazione dal Nutrition Business Journal di Boulder CO (USA). Nel 2013 i cittadini statunitensi hanno speso 760 miliardi di dollari in generi alimentari, di cui il 4% in prodotti bio. In alcuni gruppi merceologici come, ad esempio, la frutta e la verdura si ha già un "dollaro bio" ogni dieci dollari di spesa.

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