FRIULI, MELE: I PREZZI RISCHIANO DI CROLLARE, CALI FINO AL 30%

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Nell’estate meteorologica che sta frantumando i record (poche giornate di sole, temperature basse e precipitazioni: a luglio a Udine sono caduti 209 millimetri contro una media di 120; ad agosto siamo già 150 millimetri contro la media di 126) i contraccolpi sull’agricoltura sono inevitabili. Dopo la vendemmia, si comincia a fare il bilancio su mais, soia e ortofrutta. E si parla di prezzi all’ingiù nel Friuli ma non solo.

 

 

Per quanto riguarda l’ortofrutta Fabrizio Fabbroni responsabile dell’impianto di quarta gamma (orti friulani) del Consorzio agrario Fruili Venezia Giulia. "Un’annata con alti e bassi – afferma – ma se pensiamo ai prezzi è decisamente negativa. Prezzi cioè al ribasso, perché la produzione sarà alta e anche perché c’è ancora (pensiamo alle mele) prodotto fermo dallo scorso anno. E sui prezzi abbiamo già avuto diversi porblemi con le pesche e con alcuni ortaggi, basti pensare alle tante promozioni nei supermercati".

Una notizia che forse piace ai consumatori, ma non al comparto. "La produzione di pesche – insiste – è stata buona, ma con problemi sanitari per la troppa pioggia: prodotto che non si conservava e conseguente calo del prezzo. Tornando a mele e pere, la produzione sarà in funzione della varietà; meglio quelle invernali. Il nodo resta dunque quello dei prezzi: le mele stanno subendo un ribasso anche del 30%. Per quanto riguarda gli ortaggi, il prodotto a cespo da campo ha avuto evidenti problemi sanitari per piogge, funghi e batteri. Meglio il prodotto in serra, ma con difficoltà sui tempi di coltivazione a causa della poca luce e degli sbalzi di temperatura". La notizia è riportata dal Messaggero.

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