“La gestione del rischio è uno dei pilastri fondamentali per dare concreta tutela del reddito ai nostri agricoltori. Se avanzeremo su questo fronte, tutta la nostra agricoltura potrà fare un passo in avanti verso la produzione di cibo sano, sicuro e sostenibile. Sostenibilità ambientale, sociale, economica”.
Così la Ministra Teresa Bellanova (nella foto) concludendo nel pomeriggio di ieri il convegno internazionale “La gestione del rischio nella PAC post 2020: proposte e fabbisogni del territorio”.
“Per far fronte ad eventi meteorologici estremi e alle sempre più frequenti emergenze fitosanitarie, fenomeni entrambi collegati ai cambiamenti climatici”, ha proseguito la Ministra Bellanova, “il settore agricolo ha oggi a disposizione due tipologie di strumenti di intervento: uno a livello di prevenzione, le assicurazioni agevolate e i fondi di mutualizzazione, e uno di compensazione, il “Fondo di solidarietà nazionale”. Strumenti caratterizzati da punti di forza e di debolezza. L’esigenza di intervenire riorganizzando il sistema appare non più rinviabile.
È necessaria una riforma radicale del decreto legislativo 102, la norma che regolamenta il Fondo di solidarietà nazionale. Abbiamo un collegato agricoltura alla legge di bilancio, capiamo insieme se è quello lo strumento più rapido di azione. Io ritengo che questa azione debba avere priorità assoluta, conta quanto tutto quello che il governo sta mettendo in campo per la lotta al dissesto idrogeologico. Ne è parte integrante e come tale va considerato.
Dobbiamo pensare ad una riorganizzazione del sistema, per passare da quello attuale ad un vero e proprio sistema nazionale integrato di gestione del rischio in agricoltura, tramite un’azione congiunta tra Amministrazione centrale, Regioni e Province autonome. Con questo obiettivo, ritengo opportuno attivare un tavolo specifico su queste tematiche, in seno ai Gruppi di lavoro per la definizione del Piano strategico della PAC post 2020”.
“La discussione odierna”, ha concluso la Ministra Bellanova, “conferma l’esigenza di rafforzare l’intervento pubblico per gestire le conseguenze negative di rischi catastrofali. La proposta elaborata dall’Ismea e dagli uffici del Ministero per l’istituzione di un Fondo di Mutualità Nazionale a tutela di tutte le aziende agricole italiane è un’ipotesi molto interessante sulla quale ritengo opportuno avviare una riflessione immediata. Questo nuovo sistema crea i presupposti per superare la sperequazione nella distribuzione delle risorse finanziarie fra territori e filiere produttive, consentendo a tutte le imprese agricole di avere una “rete di sicurezza” per la lotta ai cambiamenti climatici. L’iniziativa, che si inserisce nel percorso di sviluppo e ammodernamento del Fondo di Solidarietà Nazionale, dovrebbe essere finalizzata nell’ambito della riforma della PAC a migliorare la capacità di intervento pubblico nella stabilizzazione dei redditi degli agricoltori. Con questa finalità, in occasione dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura europei, ho proposto l’attivazione di un fondo di mutualizzazione. Le domande le conosciamo. È il tempo delle risposte”.