CRISI FRUTTA ESTIVA, POLO (AGRINSIEME VERONA): “SENZA INTERVENTI LA SITUAZIONE RISCHIA DI AGGRAVARSI”

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La crisi della frutta estiva è "eccezionale, di dimensioni europee", sottolinea il coordinatore di Agrinsieme Verona Giambattista Polo (nella foto), "che rischia di aggravarsi durante il resto della stagione estiva in assenza di un intervento immediato a livello comunitario. Ci sono, è vero, dei programmi operativi delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli ma sono insufficienti a fronteggiare la gravità dell’attuale situazione".

"E’ indispensabile che la commissione non tardi ancora ad adottare le misure eccezionali previste dal regolamento 1308 /2013, che consistono in ritiri aperti a tutti i produttori al di fuori dei programmi operativi delle organizzazioni di prodotto e per una durata limitata, per riequilibrare l’offerta e la domanda", psiega Polo. "Attualmente il quadro è quello di una crisi che continua a peggiorare, date le condizioni meteorologiche avverse e il conseguente calo dei prezzi che non coprono i costi di produzione.

“Nel veronese, in particolare, – evidenzia Gianni Aldegheri direttore Confcooperative – la situazione meteorologica sta compromettendo anche le attività di raccolta della patata e causa un anticipo della maturazione della frutta che dopo pochi giorni registra un distacco dalla pianta. La pera Williams è in anticipo di una decina di giorni e, se non raccolta, cade subito a terra. Le verdure (zucchine, melanzane, pomodori) registrano un calo di produzione a causa delle malattie fungine delle piante. Per le sole zucchine, ad esempio, il calo stimato è del 50%”.

“Continuiamo a rimanere esterrefatti di fronte al comportamento della commissione europea – registra il coordinatore Polo – che anche quando è sollecitata dagli Stati membri e in presenza di tutta la documentazione comprovante la crisi, rimane inerte di fronte esigenze dei cittadini europei, in questo caso gli agricoltori. Ci auguriamo – conclude – che la nuova commissione si caratterizzi per una maggiore efficacia e rispondenza all’esigenza di salvaguardare il bene comune, tra cui figura a pieno titolo anche l’agricoltura”.

 

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