Arrivano dalla campagna veneta le prime patate. Sono belle, sane e abbondanti, soprattutto se sono confrontate con la produzione dello scorso anno. Le previsioni parlano di un più 20 per cento rispetto al 2013, quando si è registrato un meno 40 per cento; il calo produttivo (si è arrivati appena a 73 mila tonnellate), fortunatamente, si è compensato con buone quotazioni, che in questo inizio di raccolta non si presentano altrettanto positive.
“C’è, comunque, un notevole interesse commerciale attorno al prodotto – commenta Gianni Lora (nella foto) – presidente della Cooperativa “Corte Veneta” di Cologna Veneta, che fa capo a OPO Veneto, e questo fa sperare, benché non manchino criticità e qualche preoccupazione sulla tenuta del prezzo”.
Questa è la situazione che si delinea nella provincia di Verona che, con 50 mila tonnellate raccolte, rappresenta in assoluto il più importante polo produttivo di patate nel Veneto. Il dato si riferisce sempre allo scorso anno. E’ famosa la “patata dorata” dei terreni rossi del fiume Guà, la quale si distingue per il colore giallo oro della buccia e per la bontà della polpa. Si piazza bene sui mercati proprio per la sua gradevolezza, consistenza, compattezza e versatilità in cucina.
“Tutte queste qualità, rileva Gianni Lora, si stanno confermando nella produzione che sta per cominciare: è una patata eccellente e la resa è buona, vedremo adesso i prezzi, ma nel complesso possiamo dirci fiduciosi”. Più problemi, almeno fino a questo momento, stanno presentando le patate novelle che si coltivano a Rosolina, nel Polesine, e nella vicina provincia di Padova. La raccolta sta procedendo tra difficoltà perché il mercato non tira e i prezzi sono al ribasso.
“C’è troppa produzione sul mercato, commenta Daniele Fincato, socio OPO Veneto, un produttore di Conche, in provincia di Padova: il prodotto, eccellente sotto tutti gli aspetti, in questo momento è piuttosto fermo”. Stessi umori tra i coltivatori del “Quartiere del Piave”, in provincia di Treviso, dove, nelle terre rosse, chiamate “ferretti”, cresce una patata eccezionale per valori organolettici, consumata soprattutto sul posto. La raccolta quest’anno è arrivata con largo anticipo rispetto alla norma (quasi una ventina di giorni). Si prevede un eccesso di produzione a fronte di un mercato stanco, dovuto anche al calo di consumi di prodotti di qualità.
“Si è piantato troppo, rileva Luciano Giotto, produttore di Moriago della Battaglia, socio OPO Veneto; bisognerebbe invece programmare la coltivazione in base a realistiche valutazioni di mercato”. Il Veneto è la terza regione italiana per produzione di patate: si piazza dopo la Campania (attorno ai 2 milioni di quintali) e all’Emilia Romagna (1,3 milioni di quintali circa). (fonte: Ortoveneto)