McGarlet si gioca la partita della frutta esotica made in Italy ed investe in Sicilia, nella zona di Caronia (Messina) dove sta cercando di creare una rete di produttori locali.
Obiettivo: sfruttare la finestra di mercato in cui non c’è prodotto ossia quella precedente e successiva alla stagione spagnola che inizia a settembre con l’export derivato da circa 15mila ettari di produzione, soprattutto di mango Osteen. Una finestra in cui peraltro, manca anche il prodotto proveniente dal Sudamerica e dalla Thailandia.
Il progetto ‘tropici’ nella zona di Caronia è iniziato con la partnership, nata a luglio 2017, tra McGarlet e l’ex agrumicoltore Be Fruit Srl che, nella Sicilia nord orientale, ha deciso di riconvertire i suoi agrumeti, ben poco redditizi, alla coltivazione delle varietà esotiche piantando subito i primi 50 ettari con l’obiettivo di arrivare a cento in cinque anni.
“Il 70% delle superfici sarà dedicata al mango di varietà Glenn – ci spiega Giuseppe Lembo, agronomo di Be Fruit – il 20% agli avocado e 10 ai Litchi. Con i sesti intensivi e la programmazione della resa produttiva ad anni alterni, produrremo circa 750 tonnellate di mango per ogni stagione”.
Sono circa 25 gli agrumicoltori della zona che stanno studiano l’esperienza di Be Fruit, e che potrebbero entrare nel progetto ‘Frutta esotica made in Italy’ di McGarlet. Stanno facendo test di campo sulle varietà esotiche ancora poco conosciute. Per questo Be Fruit ha realizzato un piccolo vivaio per fornire alle aziende interessate piante e consulenza in campo.
“Il nostro vantaggio – precisa Lembo – è quello di potere offrire un prodotto raccolto al grado di maturazione giusta a differenza delle produzioni sudamericane che, dovendo affrontare 30 giorni di navigazione, devono essere raccolte quando hanno ancora un grado brix piuttosto basso. Stiamo sviluppando anche un sistema di packaging per la vendita online di frutti esotici made in Italy, raccolti e consegnati direttamente a consumatore europeo”.
Mariangela Latella
Nella foto, da sinistra: Giuseppe Lembo e Salvatore Nibali di Be Fruit